Buon compleanno all’Almanacco del giorno dopo. La sigla

postato in: Attualità | 0
Condividi articolo

«Buonasera domani è il 26 ottobre. La Chiesa ricorda…». Era il 25 ottobre 1976 e questo era l’incipit della prima messa in onda di una delle rubriche Rai che ci hanno fatto compagnia per tanti anni, prima del Tg della sera. ”L’ Almanacco del giorno dopo”, rubrica in bianvo e nero curata dalla redazione giornalistica del Tg1, andava in onda alle 19:45, prima delle previsioni del tempo, “Che tempo fa?”. La conduttrice Paola Perissi, che rimarrà il volto storico della striscia quotidiana fino al 1987, ci raccontava del giorno dopo, partendo dal santo festeggiato dalla Chiesa cattolica e dagli orari in cui sarebbero sorti e calati il sole e la luna.

Di qui si passava al cuore del programma con la sezione “Domani avvenne” che racvontava i fatti storici del giorno seguente attraverso brevi filmati. A chiudere, a turno, piccoli spazi di esperti dedicati all’arte culinaria, al fai da te, al giardinaggio e agli animali. Più avanti, dopo il passaggio alla versione a colori nel febbraio del 1977, il programma si arricchirà di nuove rubriche (tra cui la famosissima “Conosci l’italiano” di Cesare Marchi) lasciando la chiusa ad aforismi e citazioni famose declamate da noti speaker della Rai.

La versione storica dell’Almanacco andrà in onda fino al 1992, soppresso per le esigenze della Rai di mandare in onda qualcosa che potesse competere con la neonata concorrenza del Tg5, per essere ripresa in una forma rivisitata successivamente all’interno di altri programmi televisivi e radiofonici, come Geo & Geo (nel 1995). È stato uno dei programmi più amati della TV pubblica, ricordato soprattutto per il suono di tendenza medievaleggiante della sigla, la bellissima “Chanson Balladée”. Scritta nel 1976 da Antonio Riccardo Luciani, molti in passato l’hanno attribuita a Guillaume de Machaut, che aveva composto nel ‘300 una ballata simile. Molto apprezzate anche le raffigurazioni dei mesi dell’anno, tratte dalle antiche stampe dell’incisore bolognese Giuseppe Maria Mitelli, che scorrevano sulla sigla d’apertura.

La trasmissione veniva conclusa ogni sera da una citazione d’Autore affidata a noti speaker della RAI, cui si accompagnava la sigla di coda. Dal 1984 al 1987 vennero introdotti brevi spot pubblicitari tra una rubrica e l’altra. Dal 26 gennaio 1988 fino a metà 1990, dopo la rubrica “Domani avvenne” fu collocato l’inserto scientifico “Pillole di Quark”, un commento da parte di Piero Angela a un tema scientifico alla cui spiegazione contribuivano alcuni disegni animati come Braccio di Ferro, Betty Boop, e Tom & Jerry.

Diverse le parodie ispirate dall’almanacco, la più nota è quella messa in scena dal Trio Marchesini – Lopez – Solenghi.









Print Friendly, PDF & Email