Il sindaco castelvenerese Scetta ospite della Bit di Milano per presentare gli obiettivi della ‘città europea del vino 2019’

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Trasferta milanese per ‘Sannio Falanghina’. A rappresentare il territorio che sarà ‘Città Europea del Vino 2019’ alla Borsa Internazionale del Turismo, svoltasi a Milano dal 10 al 12 febbraio, è stato il primo cittadino castelvenerese Mario Scetta. Il sindaco di Castelvenere – in rappresentanza dei colleghi di Guardia Sanframondi, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso – è stato ospite lo scorso 12 febbraio nello stand della Regione Campania per presentare il Protocollo d’intesa che i Comuni di ‘Sannio Falanghina’ hanno sottoscritto con la Regione in vista dell’intenso anno di attività che caratterizzerà il territorio dove si produce oltre la metà del vino campano. L’incontro è stato anche l’occasione per un focus sullo sviluppo del turismo del vino in Italia. Di questo si è discusso durante una tavola rotonda alla quale hanno partecipato, oltre al sindaco Scetta, l’assessore regionale al turismo, l’onorevole Corrado Matera, il presidente dell’Associazione Nazionale delle Città del Vino, Floriano Zambon, il professore dell’Università di Salerno, Giuseppe Festa, la dirigente dell’Area per le politiche culturali ed il turismo della Regione Campania, Rosanna Romano.

Il governo regionale in questa trasferta lombarda ha dato ampio spazio alla promozione delle risorse enogastronomiche campane, risorsa importante considerato che questo settore è tra le motivazioni principali che spingono il turista a visitare l’Italia. Un punto di forza che è stato confermato anche dai dati del nuovo Rapporto del Turismo del Vino che sono stati illustrati in anteprima a Milano. Da questi emerge che il 98% dei turisti italiani ha partecipato ad almeno un’esperienza enogastronomica nel corso di un viaggio compiuto negli ultimi tre anni, a prescindere che si siano mossi per turismo balneare, di montagna o per business. Sempre nello stesso arco di tempo il 45% ha fatto almeno un viaggio con pernottamento che abbia avuto come motivazione primaria un’esperienza enogastronomica (erano il 30% del 2017, e il 21% del 2016). Un aumento del +48% di interesse in un anno, con le esperienze enogastronomiche che sono ormai un elemento presente nella vacanza di tutte le tipologie di turisti, soprattutto per i più giovani.

«Nel solco di queste grandi opportunità – dichiara il sindaco castelvenerese Scetta – andranno ad inserirsi le attività che caratterizzano il dossier che ha permesso al nostro territorio di ottenere l’ambito riconoscimento da parte di Recevin, la rete europea delle Città del Vino. Quello che si dovrà realizzare è una rete sul territorio che sia capace di sfruttare al meglio il grande potenziale economico rappresentato dai nostri prodotti eccelsi e dal territorio, perché il vino e il buon cibo sono fortemente interconnessi con le bellezze artistiche e paesaggistiche. Pubblico e privato devono convincersi che l’enoturismo rappresenta un’occasione preziosa per il Sannio. Non solo per la promozione e l’economia, ma anche per la tutela dell’ambiente. Per questo tutti insieme dobbiamo riuscire a mettere in campo un impegno serio e, soprattutto, dobbiamo fare sistema. Il Sannio, come le altre aree interne campane, così ricchi di luoghi di interesse e di giacimenti enogastronomici, deve riuscire a sfruttare il particolare momento favorevole che registra l’offerta turistica campana, rappresentata soprattutto dalla città di Napoli. Dobbiamo essere bravi a far conoscere che la Campania offre ancora di più rispetto ai tanti luoghi Unesco, alle interessanti aree archeologiche, alle bellezze costiere. La Campania è anche terra protetta da diversi parchi nazionali, così come è terra di forti tradizioni e grandi culture. Grazie a ‘Città Europea del Vino 2019’ dobbiamo attirare l’attenzione verso le ricchezze dei nostri luoghi, rimasti unici anche per il forzato isolamento a cui spesso sono stati relegati. La nostra regione fa registrare una sensibile crescita dei flussi turistici. Dobbiamo attrezzare il nostro territorio per potere intercettare quei flussi che si muovono per l’interesse intorno al vino e all’enogastronomia».









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