Accadde oggi: 18 giugno, l’ultima battaglia di Napoleone Bonaparte

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Un mese dopo la sconfitta di Waterloo, Napoleone fu consegnato agli inglesi e mandato in esilio sull’isola di Sant’Elena, nell’oceano Atlantico, fino alla morte

Il 18 giugno 1815, nei pressi di Waterloo, si combatté una delle battaglie più sanguinose della storia moderna, che vide coinvolte le truppe francesi, guidate da Napoleone Bonaparte, da una parte, e l’esercito britannico del Duca di Wellington e quello prussiano di Gebhard Leberecht von Blucher. Fu la coalizione anglo-prussiana a uscirne vincitrice, segnando la definitiva sconfitta di Napoleone e il suo conseguente esilio sull’isola di Sant’Elena.
Qualche mese prima, Napoleone salpò dall’isola d’Elba con la volontà di ritornare in Francia e riprendere il potere. Le intenzioni dell’Impero austriaco, dell’Impero russo, della Prussia e dell’Inghilterra, alleatesi in un unico intento, erano quelle di di sconfiggerlo una volta per tutte. Eppure, Napoleone non si fece intimorire dalle mosse degli avversari, riuscendo a riorganizzare in tempi brevissimi le proprie forze militari. Eppure, alla fine di quella lunga giornata, rimasero esangui sul terreno di combattimento nei pressi di Waterloo 25mila francesi, 7mila prussiani e 10mila britannici.

Quella di Waterloo fu l’ultima battaglia combattuta da Napoleone Bonaparte che, un mese dopo, fu consegnato agli inglesi e mandato in esilio sull’isola di Sant’Elena, nell’oceano Atlantico, fino alla morte, nel maggio 1821. Ci credette fino alla fine, trovando inizialmente la situazione molto favorevole per il suo esercito.