
Con lui nacque l’Impero Romano, chiudendo definitivamente la crisi della Repubblica
Era l’ora nona del 19 agosto 14 d.C., quando a Nola, al ritorno da un viaggio a Napoli e a Benevento, morì Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, primo imperatore romano. Aveva 75 anni ed ebbe ben due orazioni funebri: una da Tiberio, una dal figlio Druso, e il suo corpo fu trasportato al Campo Marzio, dove venne cremato. Alla sua morte, lasciò un dettagliato resoconto delle sue opere: le Res Gestae Divi Augusti.
Svetonio racconta che lasciò tre rotoli contenenti disposizioni per il suo funerale, un riassunto delle opere, da incidere su tavole in bronzo e da collocare davanti al suo mausoleo e la situazione dell’Impero, quanti soldati erano sotto le armi e dove erano dislocati, quanto denaro era nell’aerarium e quanto nelle casse imperiali, oltre alle imposte pubbliche.
Fu il 16 gennaio del 27 a.C., il giorno in cui il Senato gli concesse il titolo di Augusto, e il suo nome ufficiale divenne Imperatore Caesar Augustus. Augusto era un epiteto che lo sottraeva dalla sfera politica per proiettarlo in una dimensione sacrale e religiosa.
Con lui nacque l’Impero Romano, chiudendo definitivamente la crisi della Repubblica che non riusciva più a reggere lo Stato attraverso l’oligarchia senatoria, evitando ogni aspetto di usurpazione e di dittatura, giustificando il suo regime dal punto di vista repubblicano.
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