Accadde oggi: 22 dicembre 1947, la nascita della Costituzione italiana

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“Onorevoli colleghi, con la seduta di poche ore fa il compito dell’Assemblea Costituente può dirsi adempiuto. Ecco il testo definitivo della Costituzione, che mi appresto a consegnare al presidente dell’Assemblea. Era un compito difficile e faticoso. Il Comitato di redazione è apparso molte volte quasi una mitica unità; i suoi membri si sono divisi ed hanno combattuto fra loro; ma dopo tutto vi è stato, e si rivela oggi, uno spirito comune, uno sforzo di unità sostanziale; ed oggi il Comitato compatto sente la responsabilità e la solidarietà del suo lavoro, ed è orgoglioso di averlo portato a termine. Questo io devo dichiarare, a suo nome, all’Assemblea e ringraziarla di aver sanzionato l’opera nostra. Questa è un’ora nella quale chi è adusato alle prove parlamentari, chi è stato in trincea, chi ha conosciuto il carcere politico, è preso da una nuova e profonda emozione. È la prima volta, nel corso millenario della storia d’Italia, che l’Italia unita si da una libera Costituzione: un bagliore soltanto vi fu, cento anni fa, nella Roma repubblicana di Mazzini. Mai tanta ala di storia è passata sopra di noi”.

Era durante la seduta antimeridiana dell’Assemblea Costituente del 22 dicembre 1947, l’ordine del giorno recava: “Votazione finale a scrutinio segreto della Costituzione della Repubblica italiana” e questo fu solo l’inizio del lungo e commosso discorso dell’onorevole Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione. Venne promulgata dal Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola e pubblicata lo stesso 22 dicembre nell’edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.298. Entrò in vigore il 1 gennaio 1948 e consta di 139 articoli e 18 disposizioni transitorie. Le norme della Costituzione italiana sono distinte in tre gruppi: il primo riguarda i principi fondamentali dell’ordinamento italiano; il secondo stabilisce i diritti e i doveri dei cittadini; (Parte I); il terzo determina l’ordinamento della Repubblica, regolando i suoi organi principali e le loro funzioni (Parte II).

Il sistema costituzionale è di tipo rigido e la trasformazione delle sue norme può essere disposta solo con legge costituzionale, emanata con particolare procedura parlamentare. È la principale fonte del diritto della Repubblica Italiana, cioè quella dalla quale dipendono gerarchicamente tutte le altre norme giuridiche dell’ordinamento dello Stato. Oltte che rigida, la Costituzione è lunga: contiene disposizioni in molti settori del vivere civile, è votata perché rappresenta un patto tra i rappresentanti del popolo italiano, compromissoria perché frutto di collaborazione fra tutte le forze politiche uscenti dal secondo conflitto mondiale, democratica perché viene dato particolare rilievo alla sovranità popolare, ai sindacati e ai partiti politici, programmatica perché rappresenta un programma. La Costituzione italiana pone l’accento sui diritti economici e sociali e sulla loro garanzia effettiva e va contro qualsiasi modello di autoritarismo dello Stato, con una precisa diffidenza verso un potere esecutivo. Contiene anche riconoscimenti alle libertà individuali e sociali, dando importanza a una grande tendenza di solidarietà di fondo. È stato il primo modello di garanzia di libertà e dignità della nostra Repubblica e pone sin da subito l’accento sull’importanza della democrazia e della tutela del lavoro.









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