
Mesi dopo, fu dichiarata non colpevole di ferimento premeditato a causa di una temporanea infermità mentale.
Era la notte del 23 giugno 1993 quando, fra le 3:30 e le 4:30 del mattino, Lorena Bobbitt, ventiquattrenne cittadina della Virginia, tagliò il pene del marito, John Wayne Bobbitt, che le dormiva accanto. Scappò di casa sull’auto di famiglia e gettò il pene dal finestrino, su un prato. La polizia la ritrovò, John fu trasportato in ospedale. All’uomo venne riattaccato il pene grazie a un intervento lungo più di nove ore, condotto da un urologo e un chirurgo plastico. Mesi dopo, nel gennaio 1994, una giuria di sette donne e cinque uomini dichiarò Lorena non colpevole di ferimento premeditato a causa di una temporanea infermità mentale.
La tragedia si trasformò prima in spettacolo, poi in farsa. Negli anni successivi, John tentò la carriera come attore porno. Lorena, invece, rifiutò un milione di dollari per posare nuda su Playboy.
La donna sostenne che il marito le avesse mosso violenza; si risposò e diventò anche una sostenitrice della lotta contro gli abusi all’interno del matrimonio.
John, invece, venne accusato di maltrattamenti da altre due donne.