Accadde oggi: 28 aprile, la morte di Benito Mussolini e Claretta Petacci

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È ormai comunemente accettato il fatto che Mussolini sia stato fucilato da un commando guidato dal colonnello Valerio ‘Audisio’, ma probabilmente non si saprà mai come effettivamente si sia svolta l’esecuzione

Il 28 aprile 1945, intorno alle 16 del pomeriggio, Benito Mussolini e la sua amante Claretta Petacci furono uccisi con una serie di colpi di mitra e di pistola esplosi da parte di un commando partigiano di cui facevano sicuramente parte Walter Audisio “Colonnello Valerio”, Aldo Lampredi “Guido” e Michele Moretti “Pietro”. L’episodio avvenne a Giulino di Mezzegra, vicino a Menaggio sul lago di Como, davanti a un cancello ancora oggi conservato come era settant’anni fa.
Negli anni sono state formulate molte versioni, anche piuttosto fantasiose, sullo svolgimento e sui mandanti dell’esecuzione. Una di queste ipotesi è quella che uno o più agenti segreti inglesi fossero stati incaricati di uccidere Mussolini e recuperare un ipotetico carteggio intercorso tra il Duce e il Primo Ministro inglese Winston Churchill. Una tesi, questa, che non ha mai del tutto convinto gli storici e che ha trovato molti oppositori come Mimmo Franzinelli.

È ormai comunemente accettato il fatto che Mussolini sia stato fucilato da un commando guidato dal colonnello Valerio (Audisio), ma probabilmente non si saprà mai come effettivamente si sia svolta l’esecuzione. È molto probabile che i tre membri ufficiali del commando partigiano abbiano sparato ma, tra mitra inceppati e la necessità di addossare i meriti e gli oneri dell’operazione al colonnello Valerio, l’unico che disponeva di un mandato a operare da parte del Comitato Nazionale di Liberazione Alta Italia CNLAI, i dubbi su chi abbia sparato per primo e su chi abbia effettivamente ucciso il Duce e la sua amante resteranno per sempre irrisolti.