
“Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria”: furono queste le sue ultime parole
Nel primo pomeriggio del 3 giugno 1963, la febbre di Papa Roncalli, che era già gravemente malato, raggiunse i 42 gradi, portandolo, qualche ora dopo, alla morte. Aveva poco più di 81 anni.
“Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria”: furono queste le sue ultime parole, rivolte al segretario, Mons. Loris Francesco Capovilla.
Radio vaticana, pochi minuti dal decesso, trasmise questo comunicato: “Con l’animo profondamente commosso diamo il seguente annuncio: ‘Il Sommo Pontefice Giovanni XXIII è morto. Il Papa della bontà è spirato, oggi, religiosamente e serenamente, dopo aver ricevuto i Sacramenti di Santa Romana Chiesa nel suo appartamento del Palazzo Apostolico vaticano, assistito premurosamente dai collaboratori più intimi e dai medici curanti. Il morbo inesorabile, che si era aggravato negli ultimi mesi e che tuttavia non aveva impedito, al Vicario di Cristo, di espletare con indomita volontà e pastorale zelo, gli ardui compiti del suo alto officio, ha stroncato la sua forte fibra“.
Giovanni XXIII fu dichiarato beato da Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000 e la data della sua celebrazione è l’11 ottobre. Generalmente, ai fini della beatificazione, la Chiesa cattolica ritiene necessario un miracolo: nel caso di Giovanni XXIII, il miracolo starebbe nella guarigione improvvisa di suor Caterina Capitani, nel 1966, affetta da una gastrite ulcerosa emorragica gravissima che l’aveva ridotta in fin di vita. Secondo la tradizione, la suora, dopo aver pregato papa Giovanni XXIII insieme con le consorelle, avrebbe avuto una sua visione, seguita dalla subitanea guarigione, dichiarata in seguito scientificamente inspiegabile dalla Consulta Medica della Congregazione per le Cause dei Santi.