Accadde oggi: 5 agosto 1962, trovata morta Marilyn Monroe

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Marilyn Monroe non era la più bella, non era la più brava, non aveva una voce più sensuale delle altre, eppure dal 5 agosto 1962 ne è nato il mito, come divina diva, come femme fatale. Aveva solo trentasei anni, e fu ritrovata nuda, nel suo letto di Los Angeles, senza vita. In mano pare avesse una cornetta del telefono. La macabra scoperta venne fatta da un vicino, urgentemente chiamato nel cuore della notte, alle 3:30, dalla governante dell’attrice, preoccupata perché non riusciva a entrare nella camera di Marilyn. La porta era chiusa da dentro e, nonostante si vedesse la luce accesa, non sentiva alcun rumore e nessuno rispondeva alle sue domande. Alcuni biografi ritengono che siano trascorse almeno cinque ore dal momento del decesso a quando furono avvisate le autorità. In questo lasso di tempo, Marilyn sarebbe stata portata al Saint John’s Health Center di Santa Monica, ma l’ospedale avrebbe rifiutato di accettare il caso per l’eccessiva notorietà della vittima. Ne seguì un’indagine, nel 1982, del procuratore generale della contea di Los Angeles che, però, si concluse senza nessuna credibile evidenza di un complotto. Secondo il medico legale, dottor Thomas Noguchi, che eseguì l’autopsia, la morte di Marilyn era con “alta probabilità” un suicidio, dovuta a un’overdose di barbiturici.

Nel corpo dell’attrice furono trovati 8 milligrammi di idrato di cloralio e 4,5 milligrammi di Pentobarbital, per 100 millilitri di sangue. La vicenda di ciò che accadde quella notte è ingarbugliata, eventi non chiaramente definiti, la presenza non confermata di Bob Kennedy nella casa dell’attrice la sera prima della sua morte e alcune incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico, che hanno dato adito, da subito, a molteplici interpretazioni sugli eventi di quella infausta notte e sulle cause della morte dell’attrice. Congetture, dubbi e sospetti che si alimentarono per anni, tra cui la complicità dei Kennedy, che vedevano nella Monroe una minaccia per la loro carriera politica, dato che la stessa attrice si era detta disponibile a raccontare tutti i particolari sulla relazione con loro e i segreti più piccanti. Marilyn, il giorno prima aveva più volte tentato di chiamare senza successo il suo ultimo amante Bob Kennedy, finché, in un secondo momento, chiamò, per consolarsi, il critico letterario e amico Robert Slatzer, a cui confidò la tristezza di non riuscire a mettersi in contatto con il suo amato. È anche vero che la bella Marilyn era una persona instabile, con frequenti crisi depressive, spesso isterica. L’ex marito, Joe Di Maggio, fu l’unico a occuparsi del funerale e della sepoltura e, nei primi tempi dopo la morte di Marilyn, portò personalmente, una volta a settimana, un mazzo di rose rosse sulla tomba dell’attrice. In seguito, sino al 1982, li fece recapitare da un fioraio, ma solo in ricorrenza del compleanno.









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