
Nessuno era mai riuscito nell’impresa contando solamente sull’aria respirabile, senza l’aiuto delle bombole d’ossigeno
L’8 maggio 1978 Reinhold Messner e Peter Habeler scrissero un importantissimo capitolo della storia dell’alpinismo, riuscendo ad arrivare in cima all’Everest senza le bombole d’ossigeno. I due raggiunsero per la prima volta quota 8.848 metri, senza alcun aiuto per la respirazione. Un’impresa considerata dagli esperti allo stesso livello dello sbarco sulla Luna, perché nessuno sapeva esattamente cosa sarebbe successo, cosa avrebbero potuto trovare al loro cospetto i due e come avrebbe reagito il corpo umano a tale sforzo.
La vetta dell’Everest era già stata raggiunta nel 1953 dal neozelandese Edmund Hillary e dal nepalese Tenzing Norgay, ma mai nessuno era ancora riuscito nell’impresa contando solamente sull’aria respirabile.
Molti dubitarono della vera riuscita dell’impresa, insinuando addirittura che i due scalatori avessero con loro delle piccole bombole d’ossigeno. Per mettere a tacere quelle voci infondate, Messner, dopo aver smentito, attese due anni e ripeté la medesima scalata, questa volta in solitario, e raggiungendo nuovamente la cime dell’Everest il 20 agosto 1980. Al suo ritorno nessuno osò mettere in dubbio la sua straordinaria conquista!