Bonus Inps da 600 euro a 1000 euro: chi ne ha diritto e come richiederlo

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Con il decreto governativo di marzo, i possessori di partita IVA hanno avuto accesso a un contributo di € 600 e presto quei soldi potrebbero diventare € 1000. Il Corriere della Sera spiega che iol punto cruciale per poter accedere al Bonus è la perdita del 33% di fatturatoche si calcola come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute, comprese le quote di ammortamento. La domanda dovrà essere presentata all’Inps che comunicherà all’Agenzia delle Entrate i dati identificativi dei soggetti: dopo la verifica dei requisiti, l’Inps erogherà il Bonus se i requisiti ci sono.  L’indennità di 600 euro spetterà ai lavoratori dipendenti e autonomi, purché non titolari di pensione, che a causa della pandemia hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività: tra loro i lavoratori stagionali (non del turismo) che hanno cessato l’attività tra gennaio 2019 e gennaio 2020 con almeno 30 giornate lavorate e i lavoratori intermittenti che abbiano lavorato per almeno 30 giornate nello stesso periodo, e i lavoratori autonomi, non partite Iva, titolari di contratti autonomi occasionali tra il 1 gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 e iscritti a quest’ultima data alla Gestione separata. Gli incaricati alle vendite a domicilio con reddito del 2019 superiore a 5mila euro, titolari di partita Iva e iscritti alla Gestione separata alla data del 23 febbraio.

Accederanno, invece, al’indennità di € 1000 i liberi professionisti con partita Iva attiva iscritti alla Gestione separata Inps che abbiano subito una comprovata riduzione del 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. I lavoratori titolari di rapporti di co.co.co (iscritti alla Gestione separata) la cui durata non si protrae oltre il 31 dicembre 2020 o che abbiano cessato il rapporto di lavoro. Inoltre, potranno accedervi i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni separati dell’Ago che abbiano sospeso o cessato la propria attività o subìto una riduzione di almeno il 33% del fatturato. I lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro tra il 1 gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto. I lavoratori in somministrazione impiegati presso imprese del settore del turismo che abbiano smesso di lavorare tra il gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020. Per la richiesta, presto info sul portale istituzionale dell’Inps, non appena verrà ufficializzato il decreto.









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