Siamo in piena pandemia e non possiamo anticipare le riaperture ma dobbiamo anche far prevalere il buonsenso in quelle regioni e province che hanno avuto contagi bassissimi e che ora sono quasi del tutto “pulite”. Il senso di quello che ha spiegato il Premier Conte è che potrebbero esserci distanziamenti tra le regioni di Nord e Sud e non solo. Nel mese di maggio, verranno effettuati 150mila test sierologici su altrettanti cittadini per renderci ancora di più conto della reale situazione; il sospetto, infatti, è che in Fase 2 potrebbero ricominciare a salire i contagi. In tal modo si dovrebbe essere in grado di intervenire tempestivamente laddove il contagio cominci a risalire e l’idea è quella di mettere in campo provvedimenti restrittivi in aree geograficamente circoscritte. Siamo in attesa di un provvedimento che stabilirà delle soglie di allarme con le quali stabilire la tendenza al contagio in modo accurato in ogni angolo del Paese. Solo così sarebbe fattibile concordare con le Regioni e le Province un allentamento delle misure restrittivein quelle zone in cui l’andamento epidemiologico sia più basso. Ovviamento è tutto da valutare, ma si potrebbe seguire questo modello già adottato da altri Paesi. Si pensi a regioni come Basilicata e Molise che hanno contagi quasi a zero: queste sono le regioni prese a modello da Conte.
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