Immagini dal Sannio: il cicloturismo nelle ciclovie della Falanghina e della Camaiola

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In copertina, uno dei punti di interesse della Ciclovia della Falanghina presso San Lorenzo Maggiore.
Foto tratta dalla pagina Facebook della Ciclovia della Falanghina

È stato nel 2020, appena quattro anni fa, quando, a causa del covid, la necessità di mantenere un certo distanziamento interpersonale, e di prediligere i luoghi aperti, ha favorito il turismo lento e di prossimità, la scelta di percorsi naturalistici, di passeggiate all’aria aperta, il trekking e le biciclette. Da allora, ogni anno quello del cicloturismo si riconferma un fenomeno in crescita. Secondo un rapporto di Unioncamere e Legambiente, dopo la prima fase pandemica, ben 5 milioni di italiani hanno preferito la bicicletta per le proprie vacanze estive. La scelta di vacanze sostenibili e percorsi culturali, ma anche gli incentivi governativi per l’acquisto di una due ruote, hanno aiutato il rilancio del turismo dolce della bici.
Ed ecco dunque che hanno preso piede sempre di più i viaggi in bicicletta, risorsa per accedere a nuove proposte di viaggio, per l’intercettazione di nuovi flussi del settore. Un numero che cresce di giorno in giorno, un fenomeno destinato a lievitare ancora. Una passione che va a incrementare tutto l’indotto del turismo ecofriendly, tendendo una mano all’impatto ambientale assolutamente sostenibile.

Prendere una bicicletta e passeggiare tra i vigneti e le colline della Valle Telesina è certamente molto piacevole. I piccoli centri rurali del territorio offrono la possibilità di spaziare tra distese di ulivi e filari di vite, tra pendii dolci e colori ritempranti che in questo periodo si stanno per trasformare, dalle vive tonalità estive a quelle più dolci e spesso malinconiche dell’autunno.
Si parla della Valle Telesina, di Sannio, e non si possono non nominare le meravigliose città del vino, ridenti borghi di chi è appassionato di tradizioni e sostenibilità. E se proprio vogliamo soffermarci sul fenomeno dell’enoturismo, secondo un’analisi Coldiretti, il turismo enogastronomico rappresenta una potenzialità per la valorizzazione della sostenibilità del luogo e della identità locale.
Il Sannio ha registrato grandi movimenti di visitatori in fatto di enoturismo, nei territori del vino, anche grazie a ciclovie e itinerari turistici dedicati. Il settore enoturistico nazionale è in forte espansione e il binomio vino–turismo si fa sempre più forte e convincente, puntando alla valorizzazione del territorio, alla promozione dell’offerta e alla commercializzazione del prodotto, risorsa economica fondamentale per lo sviluppo dei territori, e strumento imprescindibile per un progetto di sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Il turista del vino ha voglia di interfacciarsi con i produttori, di camminare sul nudo terreno dei vigneti, di visitare cantine, toccare con mano e conoscere più da vicino l’attività. Guardia Sanframondi, patria della Falanghina, regina indiscussa del Sannio, già Città Europea del Vino nel 2019 in occasione del riconoscimento Recevin, ogni anno, con la kermesse Vinalia, segna un punto fermo sulla sua propensione enoturistica.

La Ciclovia della Falanghina è la figlia più che legittima del successo toccato con mano nel 2019. Essa abbraccia un territorio unico e incontaminato, caratterizzato dai territori che hanno fatto della Falanghina il cavallo di battaglia in quanto eccellenza sannita. Un percorso di mountain bike che attraversa la Valle Telesina su tracciati interpoderali, che raggiunge circa 40 chilometri, con una segnaletica realizzata dall’artista Mimmo Paladino, e che permette di effettuare gite su due ruote tra filari e vigneti, nelle bellissime terre del Vino della Valle. Un progetto, tra l’altro, che ha visto il finanziamento della sua progettazione definitiva a luglio 2021, da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per un importo di circa 120 mila euro.
Il circuito ciclistico è stato attraversato per la prima volta dagli enoturisti il 14 aprile 2019 quando, per l’occasione, la cittadina di Telese Terme ha accolto, nella locale stazione ferroviaria, il Treno del Cicloturismo per una giornata alla scoperta del percorso, delle cantine e dei borghi attraversati dalla ciclovia. Da Guardia Sanframondi, il tragitto raggiunge proprio Telese, tra vigneti e paesaggi dalla indiscutibile bellezza, ove è possibile rigenerarsi con degustazioni in cantina, storia e cultura dei paesi attraversati.

Castelvenere, terra di Camaiola.
Foto di Antonio Castellitto

Non solo: proprio a due passi da Guardia troviamo l’unico percorso ciclabile mappato del Centro Sud: la Ciclovia della Camaiola, che si snoda per circa 30 chilometri nel territorio di Castelvenere, tra le vigne del vitatissimo comune campano. Il suo nome rende omaggio alla ricercata varietà di vino autoctono che un tempo si chiamava Barbera del Sannio. Negli scorsi anni, il progetto Camaiola Ciclo Tour ha messo in luce proprio il percorso della Camaiola; un evento organizzato in collaborazione con l’associazione Mountain Bike Sanniti e Sannio Escursioni e con il supporto della Pro Loco e del Forum Giovani di Castelvenere.
Anche in questo caso, attraversando percorsi e tracciati, si può godere di pedalate tra i filari e dell’affascinante storia di questo antico vitigno, potendo altresì approfittare di soste in cantina con degustazioni a base di prodotti tipici, assaggi di scarpella e l’immancabile vino violaceo e profumato, caratteristico di Castelvenere, ma non solo: ecco, dunque, un buon sorso di Agostinella, Coda di Volpe, Aglianico e ancora Piedirosso, Fiano, Malvasia e Greco.









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