
Foto di Carlo Oriente
Se dalla Valle Telesina proviamo a guardare in alto, verso Camposauro, ci imbattiamo in una grande chiazza blu. Solo avvicinandoci, percorrendo i tornanti della montagna, ci accorgiamo che si tratta di una scultura ambientale, celebrazione armonica di acqua e di vita, a firma dellāartista innovatore Mimmo Paladino, scultore e incisore italiano noto per essere uno dei principali esponenti della Transavanguardia, autore di installazioni di grandi dimensioni poste in diverse cittĆ italiane. Unico e inconfondibile, lo stile del Paladino ĆØ riconoscibile dai suoi tratti moderni e dalla presenza di maschere, animali, teste e mani.
Lāopera che raccontiamo oggi ĆØ la grande installazione realizzata per lāacquedotto gestito dallāAlto Calore, la societĆ di servizio idrico che copre parte delle province di Benevento e Avellino, servendo circa 200mila cittadini grazie a due gigantesche gallerie lunghe 180 metri che trasportano fino a 400 litri dā acqua al secondo. Unāopera di alto ingegno, inaugurata nel settembre del 2007 e finanziata con fondi del Ministero dei Lavori Pubblici, della Regione Campania e dellāAlto Calore stesso. Con essa, Mimmo Paladino, con la sua geniale creativitĆ , ĆØ riuscito a trasformare un serbatoio idrico non proprio bello in una scultura ambientale che va perfettamente a integrarsi con il paesaggio e con lo scenario montano che la circonda. Il blu ĆØ il colore dellāacqua e non poteva essere scelta tonalitĆ diversa per accendere i riflettori su un acquedotto. Ć unāambientazione onirica, ispirata al tema idrico, ovviamente, ma anche ai colori e ai suoni che la natura ci offre.
Siamo nel territorio di Solopaca, sul monte Pizzuto, a 580 metri dāaltezza, e la superficie azzurra e cristallina non può non risaltare allāocchio attento che la guarda da lontano, e a quello curioso che vi si avvicina. L’installazione ambientale vuole indicare proprio la presenza dellāacqua, simbolo di vita,Ā arché di ogni cosa, come amava sostenere il filosofo Talete di Mileto.
Lāopera ha investito una grandissima parete esterna, e per ottenere l’intenso blu sono stati utilizzati numerosissimi frammenti di vetro, trasparente e fluido come lāacqua. Proprio lƬ si trova una struttura architettonica con spazi e piazzali che digradano in due vasche, ove tra nubi e vapori, piccole scintille dāacqua che spesso riflettono il blu che le circonda, talvolta i sette colori dellāarcobaleno che sul cielo fa capolino. si innalza una scultura bronzea immersa in una nuvola dāacqua: ĆØ lo sciamano dellāacqua, il rabdomante, unāopera scura in un contesto blu cobalto. Una installazione che vuole offrire al pubblico una lettura espressiva del luogo e dellāambiente in cui sono stati effettuati gli scavi che permettono il rifornimento idrico della zona.
Non solo ambientale, ma anche opera musicale, data la collaborazione, fortemente voluta dallāartista originario di Paduli, con il musicista Michelangelo Lupone. Lo scopo era quello di trasformare il suono dellāacqua in armonia musicale, con quattro grandi mutazioni melodiche caratterizzano lāavvicendarsi delle quattro stagioni. Lāopera musicale ĆØ intitolataĀ Sorgenti nascosteĀ e la diffusione delle melodie avviene tramite particolari sistemi di riproduzione del suono che lāosservatore non vede ma che ben può notare e apprezzare.

Foto di eccellenzesannite.it
L’alto ingegno creativo di Paladino ha trasformato un banale acquedotto in una grande impresa scenica, che permette di vivere momenti di relax nei suoi pressi grazie a panche e aree di sosta per coloro che vanno a visitarla, che cos’ possono godersi anche la splendida vista del massiccio del Taburno ā Camposauro fino al lato opposto, dove le cime del Matese segnano il confine della Valle Telesina.
Di notte la bellezza non svanisce: un sistema di luci, infatti, mette in risalto la spettacolare opera. Una scultura poetica, dunque, che rimedia a un complesso idrico e ingegnoso certamente non bello.
La sua luce artificiale va in perfetta armonia con le fasi lunari: essa, infatti, è più intensa quando la luna è piena, diventa minima quando il pallido astro è nuovo. Un affascinante dipinto tridimensionale che ha in sé qualcosa di magico, figlio della modernità e della tecnologia. In un luogo che ci immette nella natura, un posto che il visitatore faticherà a dimenticare.
Giornalista


















