Ceniccola, lettera aperta al Direttore ASL: “I medici di famiglia sono precari del sistema sanitario”

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Riceviamo e pubblichiamo

In una lettera indirizzata al Direttore dell’ASL di Benevento, il dott. Amedeo Ceniccola, Coordinatore AFT 2 di Guardia Sanframondi, esprime il disagio vissuto dai medici di medicina generale a seguito della recente determina regionale sui Piani Terapeutici extraregionali. L’appello sollecita un segnale concreto per riconoscere il valore della categoria e propone il ripristino di un ufficio distrettuale di supporto.

Al Direttore ASL – Benevento
Dott. Giuseppe Volpe

Egregio Dott. Volpe,

la determina Prot. 20240012716 approvata dalla GRC con la quale si dispone la trascrizione in Sinfonia dei PT extraregionali da parte dei MMG non “valorizza” i medici di medicina generale e, al contrario, accresce il disagio professionale vissuto nell’esercizio quotidiano del loro ruolo all’interno del Sistema sanitario nazionale.

Questo ulteriore aumento del carico burocratico finisce per accelerare una pericolosa erosione che rischia di compromettere ancor più il diritto dei cittadini ad un’assistenza di prossimità efficiente ed efficace.

Ormai, i medici di famiglia stanno diventando di fatto dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale senza avere però alcun beneficio della dipendenza (tredicesima, ferie pagate, malattia, liquidazione, ecc.). In altre parole, un “precario” che pur essendo considerato sulla carta un lavoratore autonomo, nella pratica invece è un dipendente a cui è impedito concretamente ogni beneficio derivante dalla “dipendenza”.

Inoltre, le richieste dei pazienti (molto spesso sarebbe più corretto definirle pretese) ed il notevole carico lavorativo che ci sta lentamente trasformando in ragionieri, trascrittori, avvocati, assistenti sociali non sono certo controbilanciati da un adeguato riscontro né in termini economici né tanto meno di considerazione da parte del management aziendale per la funzione di filtro naturale che quotidianamente svolgiamo (in trincea) tra esigenze ordinarie e presidi territoriali e/o ospedalieri.

Per farla breve, dopo quest’ultima determina approvata dalla Giunta regionale appare chiaro che a nessuno interessa cambiare l’attuale rapporto di lavoro che intercorre tra i medici di famiglia ed il Sistema Sanitario Nazionale e, per tale motivo, aumenta ogni giorno di più il numero dei medici che pensano di gettare la spugna convinti che non ci siano più margini di recupero.

In conclusione, per dare un piccolo ma concreto segnale di speranza ai medici di famiglia sarebbe opportuno istituire (nuovamente) presso ogni Distretto un ufficio preposto alla trascrizione in piattaforma dei Piani Terapeutici per controllare l’adeguatezza e l’appropriatezza della spesa indotta. In attesa di un cortese riscontro, si porgono i più distinti saluti.

lì 09 maggio 2025

Dott. Amedeo Ceniccola Coordinatore AFT 2 Guardia Sanframondi