Fiorenza Ceniccola: lettera aperta al Presidente Mario Draghi

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Riceviamo e pubblichiamo – Fiorenza Ceniccola, Consigliere Comunale – Guardia Sanframondi – Ambasciatrice Commissione Europea per il Patto Climatico

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Mario Draghi

Egregio Presidente Prof. Draghi, nel ringraziarla di cuore per quanto già fatto in questo anno alla guida del nostro Bel Paese e, in particolare, sul tema della tutela  dell’Ambiente (vedi le correzioni in chiave ecologista della Costituzione) mi consenta di ricordale quanto da Lei affermato in videoconferenza alla tavola rotonda “Climate moment” svoltasi a New York nell’ambito degli appuntamenti della 76esima Assemblea generale delle Nazioni Unite: “… Serve un’azione immediata perché questa è un’emergenza di uguale entità alla pandemia da Covid-19” e le parole da Lei pronunciate  a conclusione del vertice del G20 svoltosi a Roma il 30 e 31 ottobre dello scorso anno: “Riconoscendo l’urgenza di combattere il degrado del suolo e creare nuove vasche di assorbimento del carbonio, condividiamo l’obiettivo ambizioso di piantare collettivamente 1000 miliardi di alberi”.

Una proposta semplice, senza alcuna controindicazione per il nostro Pil e dall’enorme potenziale per la cattura di CO2 nell’aria che, in Italia, si può incominciare ad attuare in tempi brevi senza nemmeno aspettare i 100 miliardi di dollari che a Glasgow, in occasione della conferenza sul clima Cop26, tutti i leader del mondo hanno promesso di mettere a disposizione per realizzarla. Basta semplicemente far approvare dal Parlamento una proposta di modifica della legge n.113/92 che  “obbliga” ogni amministrazione locale a mettere a dimora un albero per ogni bambino nato sul territorio comunale  per mitigare i livelli di CO2 e, nel contempo, ridurre l’ importazione di legname (che incide annualmente sulla nostra bilancia commerciale per circa due miliardi di euro).

Il fatto sta che solo pochi Comuni in questi anni si sono impegnati per dare attuazione a quanto previsto dal Legislatore. Questo è potuto accadere per la mancanza di un regime “sanzionatorio” e/o “premiale” che se fossero introdotti nel testo di legge  potrebbero dare vita ad un’autentica primavera ambientalista. È inutile ricordarle che più studi internazionali hanno ben documentato la correlazione esistente tra una cattiva qualità dell’aria e l’incidenza di patologie respiratorie (compreso il Covid-19). In attesa di un cortese riscontro e con la speranza di poterla presto  incontrare, Le porgo i più distinti saluti.









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