Dopo la querelle avviatasi sui social, da parte dei cittadini guardiesi, relativa alle proposte del consigliere di maggioranza di Guardia Sanframondi, dott.ssa Fiorenza Ceniccola, circa la possibilità di intitolare una strada comunale a Bettino Craxi e del già consigliere comunale, avvocato Raffaele Benevento, sulla futura possibilità di intitolare una strada comunale a qualche esponente di spicco della cultura guardiese, come Enrico Garofano e Giovanni Mancini, l’ex assessore alla cultura Carlo Di Lonardo, che per anni si è occupato della questione toponomastica guardiese, ha voluto contattare Fremondoweb per poter sottolineare come, effettivamente, ci si debba muovere nella delicata questione dell’intitolazione di strade e piazze pubbliche. L’importante lavoro di Di Lonardo si è incentrato principalmente nel rispetto delle regole inerenti a tutta la procedura sulla denominazione di strade comunali e sulla variazione di intitolazioni già esistenti. “È stata mia, anni fa – comincia Di Lonardo – l’istituzione del Regolamento Comunale sulla toponomastica e dell’istituzione della Commissione toponomastica, composta da esponenti del Consiglio Comunale e di persone del mondo civile, culturale e imprenditoriale di Guardia. Un procedimento che ha tenuto conto della Legge 1188/1927 che regola la materia. Da qualche anno il Comune è dotato di tutti gli strumenti normativi che consentono l’intitolazione di strade e la revisione di denominazioni già esistenti”.
Non si tratta dunque di un procedimento semplice da prendere alla leggera. Si tratta di una normativa specifica che non dà la possibilà di decidere in merito o fare dei cambiamenti così, di punto in bianco. Chiedo, dunque, a Di Lonardo cosa pensi delle proposte della Ceniccola e di Benevento. “In merito al dibattito attuale – ci risponde l’ex assessore – l’orientamenmto della precedente commissione toponomastica è stato sempre di evitare l’intitolazione a personalità politiche, in quanto, al di là del proprio credo od orientamento politico, non sempre si va incontro a un consenso unanime della cittadinanza, e molto spesso, in queste occasioni, tali proposte risultano essere divisive. Per quanto riguarda, invece, il dedicare strade, vicoli o piazze a personaggi di spicco della cultura guardiese, tra i quali Garofano e Mancini, ammetto di aver avuto il piacere di conoscerli personalmente e di collaborare con loro proprio nella Commissione toponomastica. Infatti, è anche grazie a loro due che tra i lavori portati a termine con la Commissione vi è stata l’intitolazione delle sale espositive del nostro Palazzo municipale ad Alfonso Sellaroli o a Paolo De Matteis”.
“Sinceramente – prosegue Di Lonardo – sarebbe un onore per Guardia avere una o più strade intitolate a tali personalità della nostra cultura, ma attualmente c’è un intoppo di tipo tecnico normativo in quanto si prescrive che la denominazione possa avvenire solo dopo dieci anni dal decesso delle persone proposte, fatta eccezione che per particolari situazioni. Inoltre, nella proposta di intitolazione è necessaria la sottoscrizione di almeno cinquanta cittadini, accompagnata da una relazione scritta, oppure da parte di un’associazione locale regolarmente costituita, o dal Consiglio Comunale o dalla Commissione toponomastica”.
La Commissione toponomastica ha un ruolo consultivo sulla denominazione delle strade della città ed è composta da studiosi e/o esperti di varie discipline, il cui parere non è vincolante a qualsiasi decisione finale da intraprendere, dato che la competenza inerente alla intitolazione o alla variazione di una denominazione già esistente è di competenza della Giunta Comunale la quale, una volta approvata la proposta, deve inviare la documentazione alla Prefettura quale organo competente nell’approvazione finale. Ecco, dunque, che l’intervento di Di Lonardo è da considerarsi come sorta di “vademecum informativo” circa una questione che ha altamente stimolato il dibattito guardiese. “Non sono un appassionato di toto nomi e non ho interesse particolare per l’una o l’altra proposta – conclude Carlo Di Lonardo – ma era doveroso ricordare il lungo lavoro e l’iter che ci sono dietro a tali scelte. Sono altresì ben cosciente che le problematiche della nostra comunità, in questo momento storico così delicato, siano ben altre. Ma nonostante i vari problemi che ci affliggono quotidianamente, ciò non impedisce di trattare anche questioni diverse, come questa della toponomastica e della numerazione civica, altra problematica delicata e spinosa per la popolazione guardiese”.
Giornalista