Raffaele Benevento: “Altro che Craxi. Intitolerei una strada a Enrico Garofano o Giovanni Mancini”

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Riceviamo e pubblichiamo – Avvocato Raffaele Benevento, già consigliere comunale di Guardia Sanframondi

È mia intenzione dare un contributo alla proposta della dottoressa Fiorenza Ceniccola sul rinnovamento della toponomastica guardiese. Il mio non vuole affatto sembrare un attacco alla consigliera di maggioranza di cui, come già ho avuto modo di accennare, ammiro l’ambizione e la propositività. Lei sta cercando di portare avanti le sue personali linee programmatiche, a prescindere dal fatto che io possa condividerle o meno. In questo contesto mi riferisco alla proposta avanzata di intitolare una strada di Guardia Sanframondi a Bettino Craxi. Mi chiedo, perché mai fare una scelta così politica? Guardia è un borgo che vanta lustri e tradizioni antichi. Un borgo dal grande spessore culturale, con nomi influenti ricordati proprio dalla toponomastica. Vediamo, per esempio Fabio Golino o Filippo Maria Guidi o Sebastiano Guidi o ancora Marzio Piccirilli. La storia toponomastica del nostro paese va assolutamente tutelata, perché è il riflesso della cultura e dei valori del nostro territorio. Nuove strade, nuove denominazioni devono rispettare proprio questi valori culturali, devono essere lo specchio delle nostre radici e del nostro spirito identitario. Sono scelte importanti perché hanno una incisione fondamentale sulla nostra memoria storica che va tutelata.

Cosa c’entra Craxi con Guardia Sanframondi? Non ne faccio una questione di colore o appartenenza politica, ma la toponomastica di un borgo come il nostro deve avere una identità assolutamente diversa. Perché, piuttosto, non si danno voce, spicco e risonanza a uomini che hanno avuto un ruolo importante nella nostra identità culturale? Due nomi fra tanti potrebbero essere quello del professore Enrico Garofano, uomo di cultura, appassionato e studioso dei nostri giorni che ci ha lasciato un bagaglio culturale, una eredità davvero notevole, o ancora di Giovanni Mancini, studioso di Accademia di Belle Arti e di ogni traccia del passato del nostro bel borgo. Una strada intitolata a uno dei due, se non a entrambi, darebbe davvero un senso al rinnovamento della toponomastica guardiese.

Credo che uno dei miei impegni futuri sarà proprio questo: coinvolgere i cittadini, associazioni e istituzioni affinché possa aprirsi un tavolo di lavoro che abbia in oggetto tale proposta, in cui non circoli solo l’idea del rinnovamento toponomastico da dedicare unicamente a questi due uomini di spicco della cultura guardiese, ma dove possano essere presi in considerazione anche altri nomi di spessore che hanno dato lustro a Guardia.