Un brusco scossone, quello di ieri sera, che la notte non ha certamente reso più docile. Chissà se la notte porta consiglio, certo è che ha lasciato sentimenti contrastanti in tutti i cittadini di Telese Terme. Da un lato l’incredulità, dall’altro la certezza di aver fatto un passo giusto, nel momento giusto. “Una scelta sbagliata che segna la rottura tra la politica che si sceglie di non fare in maniera pubblica e i bisogni della cittadinanza”. Queste le parole al telefono di Gianluca Serafini, che commenta l’atto vile, per parafrasare Carofano, che ieri ha fatto traballare la comunità telesina. Serafini parla a nome di una comunità che si appresta a ripartire, dopo un periodo davvero difficile, in cui il lockdown, gli stenti, i dubbi, le paure e i sacrifici, specialmente in campo economico e lavorativo, hanno messo un freno all’ordinarietà. Una comunità che vuole ripartire, che ha tutte le potenzialità per farlo in modo egregio, e che ora si ritrova a dover affrontare il proprio Comune commissariato. Può un commissariamento venire incontro ai reali bisogni di una comunità che procede verso il riavvio? È rispettoso verso i cittadini che si fidavano delle istituzioni, che li hanno visti prodigarsi verso le loro esigenze, e che ora si volevano affidare ad autorità istituzionali, in un periodo storico in cui una mano che ti sorregge è un vero e proprio sostegno per muovere i passi verso la ricrescita e la ripartenza? Questo lo sfogo di Serafini, che parla di una scelta avventata e folle, e che principalmente è rimasto molto sorpreso da ex componenti della maggioranza che hanno preferito un agguato in uno studio notarile, piuttosto che far valere le proprie decisioni alla luce del sole. Una correttezza che evidentemente è venuta meno, segno di scadimento del dibattito pubblico. “Una scelta scellerata – ha chiosato Serafini- che non tiene conto del rispetto che si deve a una comunità che si appresta a ripartire”.