
È stato confermato che la 49enne sarebbe stata uccisa nel sonno con una pietra. La figlia ancora in prognosi riservata
Restano stabili, ma ancora gravissime, le condizioni di Antonia Ocone, la ragazza di 16 anni ricoverata all’ospedale Neuromed di Pozzilli dopo la violenta aggressione subita dal padre Salvatore Ocone nella notte del 30 settembre a Paupisi.
Secondo l’ultimo bollettino medico, “il coma farmacologico è stato sospeso, ma saranno necessarie diverse ore affinché i farmaci vengano completamente metabolizzati e si possano avere eventuali segnali di risveglio”. La prognosi resta comunque riservata.
Intanto, nella tarda mattinata di oggi si è conclusa, presso l’obitorio dell’ospedale San Pio di Benevento, l’autopsia sul corpo di Elisabetta Polcino, la 49enne moglie di Ocone, uccisa nella stessa tragica notte.
L’esame autoptico, disposto dalla Procura della Repubblica di Benevento e affidato al medico legale Francesco La Sala, aveva lo scopo di chiarire le cause della morte e la dinamica dell’aggressione.
Dalle prime informazioni trapelate, la donna sarebbe stata colpita alla testa con una pietra ritrovata all’interno dell’abitazione. Le ferite e la posizione del corpo farebbero pensare che sia stata colpita nel sonno, senza possibilità di difendersi.
Il medico legale non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, spiegando che ogni dettaglio sarà diffuso attraverso una nota della Procura nelle prossime ore. L’autopsia dovrà anche stabilire con esattezza l’orario del decesso, elemento fondamentale per ricostruire la sequenza temporale della tragedia familiare, culminata con la fuga dell’uomo e la morte del figlio quindicenne, travolto durante l’allontanamento del padre.
Giornalista











