Comunicato Stampa

Il comitato annuncia una campagna di boicottaggio contro i prodotti israeliani
“Assistiamo sgomenti alla sopraffazione e alla brutalità che si impossessano del Medio Oriente e del mondo”. Così scrive il Comitato Palestina Libera della Valle telesina:
L’attacco all’Iran – spiegano – è l’ennesima dimostrazione dell’ipocrisia e della falsa coscienza che si nascondono sotto l’astratta etichetta che abbiamo sempre chiamato ‘Occidente’”. A guidare questo processo, “Israele e USA: i loro piani, preparati da tempo, dimostrano per l’ennesima volta che il 7 ottobre 2023 è stato il sanguinoso pretesto per innescare un terribile processo di distruzione, alla fine del quale nessuno è in grado di prevedere cosa resterà”.
“Di fronte a tanta violenza – prosegue il comitato – il mondo arabo avalla, l’Europa tace e l’Italia scodinzola come un cagnolino fedele. L’ONU non esiste più.”
Eppure, affermano, “i popoli si muovono: in decine e decine di milioni di persone, in tutto il mondo, da settimane scendono nelle piazze per protestare contro Trump e Netanyahu, per sostenere la Palestina e chiedere di fermare ogni folle piano di riarmo generalizzato. Solo Roma, negli ultimi quattro finesettimana, ha visto altrettante manifestazioni nazionali, che hanno portato in piazza oltre 600.000 persone.”
“Lo abbiamo fatto anche noi, nel nostro piccolo, sabato 14 giugno, quando tanti partecipanti – donne, uomini, ragazze e ragazzi – hanno risposto all’appello di questo comitato spontaneo e di ben 23 organizzazioni e partiti: una partecipazione numerosa, sentita, accorata, che ha dimostrato ulteriormente la distanza esistente tra i popoli e chi li rappresenta.”
Secondo il comitato, “l’attacco all’Iran ha monopolizzato l’attenzione dei media, ma a Gaza lo sterminio procede. Dopo l’estromissione delle ONG e dell’ONU, la distribuzione delle scarse risorse alimentari è stata privatizzata da Israele e USA e affidata all’organizzazione israelo-statunitense chiamata Gaza Human Foundation (GHF). Da allora, e solo davanti ai punti di distribuzione, l’esercito israeliano ha sterminato, mitragliandoli, almeno un migliaio di gazawi: persone inermi alla ricerca disperata di cibo e acqua. Un tiro al piccione di fronte al quale la comunità internazionale non ha il coraggio di dire nulla. Eccidi, mutilazioni, umiliazioni e sopraffazioni continuano senza sosta, e senza ostacoli.”
“L’ennesima arma è quella della sete: nella striscia non c’è più acqua da bere. Una vergogna – l’ennesima – di cui possono macchiarsi soltanto stati e governi canaglie. Questo disegno può tranquillamente essere definito una ‘soluzione finale’, termine che a giusta ragione richiama il disegno nazista nei confronti degli ebrei.”
“Anche in Cisgiordania la vita dei palestinesi è impossibile. L’assedio ai campi profughi del nord prosegue da gennaio, e la demolizione delle case palestinesi a Jenin, Tulkarem e Nur Shams non si è mai interrotta. L’esercito israeliano distrugge interi quartieri palestinesi per preparare l’insediamento – illegittimo e illegale – dei coloni israeliani.”
Il Comitato afferma infine che “proseguirà le sue azioni sul territorio”, e che continuerà a “sollecitare le amministrazioni comunali a deliberare per chiedere con forza la fine dei bombardamenti e della occupazione di tutti i territori palestinesi da parte delle autorità israeliane; per il riconoscimento dello Stato di Palestina; per porre fine alla sofferenza e alla morte dei civili, ivi compresi gli ostaggi israeliani; per fermare la vendita delle nostre armi ad un governo che massacra l’intera popolazione di Gaza; per ottenere la revoca degli accordi di cooperazione militare tra Italia e Israele; per negare supporto logistico alle operazioni di guerra di USA e Israele.”
“Stiamo preparando altre iniziative, che saranno poste in essere a partire dalle prossime settimane. La prima di queste è il boicottaggio dei prodotti israeliani: avvieremo una campagna di sensibilizzazione affinché le cittadine e i cittadini scelgano di non comprare i prodotti provenienti da uno Stato che si macchia le mani di sangue e che mette in pericolo la sicurezza e il benessere del mondo intero.”