Cinque giorni di lutto nazionale per Papa Francesco: cosa prevede e cosa accadrà

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Il Consiglio dei Ministri ha ufficialmente dichiarato cinque giorni di lutto nazionale in seguito alla scomparsa di Papa Francesco, avvenuta ieri 21 aprile. A partire dal 22 aprile fino al funerale, previsto per sabato 26 aprile in Piazza San Pietro, l’Italia osserverà una serie di disposizioni commemorative.

Durante questo periodo, tutte le autorità pubbliche sospenderanno le loro attività istituzionali, ad eccezione di quelle benefiche. Anche il calendario sportivo subirà modifiche: i match di Serie A e le altre competizioni saranno rinviati. Tuttavia, uffici pubblici, scuole e le celebrazioni per il 25 aprile si svolgeranno regolarmente.

Cosa comporta il lutto nazionale e come viene regolati? In Italia non esiste una legge specifica che disciplini il lutto nazionale, infatti viene proclamato di volta in volta dal governo. Quando viene indetto, le bandiere sugli edifici pubblici devono essere esposte a mezz’asta e quelle all’interno delle sedi istituzionali vengono adornate con due fasce di velluto nero. Anche le ambasciate e i consolati stranieri presenti sul territorio nazionale possono essere invitate a adeguarsi.

Per quanto riguarda le autorità, dovranno sospendere qualunque partecipazione a eventi pubblici e cerimonie non di carattere caritatevole. Pur essendo una giornata di cordoglio collettivo, il lutto nazionale non corrisponde a un giorno festivo: scuole, enti pubblici e uffici resteranno aperti. È possibile, però, che venga osservato un minuto di silenzio negli edifici pubblici e nelle scuole.

Inoltre, il ministro Nello Musumeci ha comunicato che sabato 26 aprile, giorno dei funerali del Pontefice, tutte le partite di calcio, incluse quelle di Serie A, saranno sospese.

Generalmente, il lutto nazionale viene indetto in occasione di eventi particolarmente gravi per il Paese o per commemorare personalità di grande rilievo. È stato proclamato, ad esempio, per le vittime del terremoto in Abruzzo nel 2009, per il crollo del Ponte Morandi nel 2018 e per le alluvioni in Emilia-Romagna del 2023.

In ambito religioso, l’ultimo lutto nazionale per la morte di un Papa risale al 2005, in occasione della scomparsa di Giovanni Paolo II, per il quale furono osservati tre giorni di lutto.