“Può sembrare un gesto eroico ma non lo è, in realtà lo farebbero qualsiasi madre e qualsiasi padre: io lo rifarei altre duemila, diecimila volte”. Queste la parole di una mamma medico che non ci ha pensato due volte a donare una parte del suo fegato alla picola figlia di tre anni per poterle salvare la vita. Greta è nata con due malformazioni rare, una all’intestino per cui è stata operata due giorni dopo la nascita, e una atresìa delle vie biliari, che porta alla cirrosi epatica. Una piccola che oggi, a tre anni e mezzo, non ha potuto vivere una vita normale come tutti i pioli della sua età. Mai ha potuto frequentare l’asilo, mai ha potuto giocare con i suoi coetanei: mesi e mesi di attesa per il trapianto, con numerosi ricoveri. Il trasferimento da Cagliari a Torino finche la mamma ha chiesto di poter essere la donatrice. Ha dovuto comunque aspettare il nulla osta del tribunale, e sono partiti degli accertamenti molto approfonditi e dei test psicologici, così come l’iter burocratico richiede. Il 18 marzo è avvenuto il trapianto: la mamma si è già ripresa e le è stato detto che il fegato che le è rimasto è più che sufficiente. La piccola, invece, ha bisogno di qualche giorno in più per una totale ripresa, e la porzione di fegato trapiantata creserà insieme a lei. Fonte Ansa
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