
La storia incontra l’innovazione: ecco la scelta in occasione della guida “Cantine d’Italia 2025
In occasione della stesura di Cantine d’Italia 2025 di Go Wine, due cantine campane hanno ricevuto le prestigiose Tre Impronte, riconoscimento massimo che premia qualità del luogo, accoglienza e produzione.
Feudi di San Gregorio (Sorbo Serpico, Irpinia) – Nel cuore dell’Irpinia, Feudi di San Gregorio si distingue per l’architettura contemporanea di Hikaru Mori e il vigneto giardino sperimentale, che trasformano la visita in un’esperienza immersiva. È un vero “tempio” per gli autoctoni campani: Fiano, Greco e soprattutto Aglianico vengono lavorati per esaltare la tradizione e l’identità territoriale. Il ristorante Marennà, con cucina d’autore e vista sul vigneto, è il cuore gourmet del progetto, ideale per un’esperienza enogastronomica completa.
Mastroberardino (Atripalda, Avellino) – Una storia che racconta la Campania. Fondata nel 1878, è custode dei vitigni locali anche nei momenti di crisi. Con progetti come Radici, ha riportato in vita antiche viti nelle domus di Pompei, tutelando il patrimonio viticolo regionale. Ha fatto dell’innovazione un valore, con strutture modernamente attrezzate e una visione sostenibile, pur mantenendo intatta l’identità storica. Un modello di cantina che affianca degustazioni a un’offerta culturale strutturata, immersa in un contesto territoriale straordinario.
Eccellenze pluripremiate: due eccellenze campane tra le 24 cantine premiate con Tre Impronte in tutta Italia. Due visioni a confronto: da un lato un approccio contemporaneo e sofisticato (Feudi), dall’altro un’autentica immersione nella memoria del territorio (Mastroberardino).