Accadde oggi: 2 luglio, muore suicida Ernest Hemingway

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Era stato dimesso da pochissimi giorni dall’ultimo di una serie di ricoveri per depressione e allucinazioni

Il 2 luglio 1961 morì suicida Ernest Hemingway, sparandosi un colpo di fucile in bocca nella sua abitazione di Ketchum, nell’Idaho. Era stato dimesso da pochissimi giorni dall’ultimo di una serie di ricoveri per depressione e allucinazioni. Fu la moglie a ritrovarlo morto, dopo essere stata svegliata da un fortissimo colpo di pistola. Eppure, il giorno prima trascorse relativamente bene, se non fosse stato per il ricorrente incubo della persecuzione dell’FBI.
Dopo tre giorni, nella chiesetta di Our Lady of the Snow vennero celebrati i funerali alla presenza dei tre figli e di pochi intimi amici.

Hemingway fu un grande artista, che condusse una vita irrequieta, descritta in Fiesta, e segnata da crisi depressive. Fu testimone della guerra civile spagnola e si schierò dalla parte repubblicana e anti-franchista. Si sposò per ben quattro volte, da un temperamento del genere non ci si poteva aspettare altro, viaggiò molto e visse tra Parigi, la Spagna e Cuba. Nel 1954, venne insignito del Premio Nobel per la Letteratura per Il vecchio e il mare, ma non riuscì a viaggiare fino a Stoccolma per la cerimonia del 10 dicembre, così il premio fu ritirato dall’ambasciatore John Cabot. Si dice che quando gli portarono il premio, lo scrittore commentò “Troppo tardi”.