Errico: “Si alla proposta di De Luca: 500 euro più RdC per lavorare come stagionale”

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Comunicato Stampa – Antonio Iesce

“Condivido la proposta del Presidente Vincenzo De Luca di modificare il Reddito di Cittadinanza per porre fine alla mancanza di lavoratori stagionali nelle aziende, senza andare a penalizzare i nuclei familiari beneficiari di questa forma di sostegno economico”. Così Fernando Errico, delegato del Presidente De Luca per la Na-Ba, a pochi giorni dalla proposta lanciata da De Luca per modificare il RdC. “Senza far perdere a nessuno il reddito di cittadinanza o altre forme di ammortizzatori – afferma Errico spiegando la proposta del Presidente – le aziende potrebbero dare ad integrazione 500 euro al mese per il lavoratore stagionale.

Per cui un percettore del reddito di cittadinanza, sommando le due cose, può arrivare a 1200-1300 euro al mese. In questo modo – continua il Delegato del Presidente- si può proporre al percettore del reddito di cittadinanza un lavoro stagionale. In queste ultime ore, anche al meeting di Rimini, si sta parlando sia a destra che sinistra di modificare questa misura proprio perché ha creato grossi danni al mondo del turismo e a quello della ristorazione, che attualmente sono ancora alla ricerca di stagionali. Secondo le stime di Federalberghi – spiega Errico – c’è un vuoto di circa 50mila lavoratori. Stessi numeri per i lavoratori stagionali mancanti nel settore agricolo. Quanto a bar e ristoranti, secondo Confcommercio, non si è riusciti a intercettare 150mila stagionali. Complessivamente, limitandosi a questi tre settori e facendo fede alle stime delle tre associazioni, i posti di lavoro scoperti sarebbero oltre 200mila. Per riuscire a compensare questo “vuoto” – dice ancora Fernando Errico – pare che il Governo stia valutando anche la proposta del Presidente e se introdurre o meno l’obbligo di accettare anche lavori stagionali, senza perdere successivamente il sussidio una volta conclusasi la stagione. Insomma, le idee e le proposte continuano ad arrivare, ma i tempi di sintesi e di ridefinizione della misura di sostegno sono ancora indefiniti. Quel che è certo – conclude Errico – è che la riforma del Rdc ci deve essere”.