Liceo Classico Giannone: in ricordo di don Peppe Diana

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Comunicato Stampa – Liceo Classico Giannone

Il 19 marzo 1994, intorno alle 7,20 del mattino, mentre si preparava a celebrare la messa nella sua Chiesa a Casal di Principe, don Giuseppe Diana fu freddato da cinque colpi di pistola. Moriva, a soli 36 anni, nel giorno del compleanno, un prete scomodo, che aveva cercato di denunciare il malaffare in quella terra sventurata, arrivando a sfidarne pubblicamente i responsabili.

Nel Natale del 1991, don Peppe nella sua chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe aveva letto ā€œPer amore del mio popolo non tacerĆ²ā€ in cui attaccava la camorra, definendola una forma di terrorismo che incuteva paura, imponeva le sue leggi con brutalitĆ  e devastava l’esistenza di giovani vite facendo di quei territori dei ā€œveri e propri laboratori di violenza e del crimine organizzatoā€. I suoi assassini verranno individuati e condannati e sarĆ  assestato un duro colpo all’organizzazione malavitosa: molto verrĆ  fatto negli anni successivi, a significare che il sacrificio di don Peppe Diana non era stato sterile ma fecondo di frutti civili, come ĆØ testimoniato dall’esempio del suo coraggio che ogni 19 marzo si rinnova e si rilancia. ā€œIl nostro impegno profetico di denuncia – aveva esortato – non deve e non può venire meno. Dio ci chiama ad essere profeti.ā€ E, richiamando Ezechiele: ā€œIl Profeta fa da sentinella: vede l’ingiustizia, la denuncia e richiama il progetto originario di Dioā€.

In seguito al suo assassinio, si avviò una lenta ma progressiva presa di coscienza collettiva: ā€œIl 19 marzo ĆØ morto un prete ma ĆØ nato un popoloā€, disse Don Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, ai suoi funerali. Quel popolo, in nome del quale don Peppe Diana non aveva taciuto, era cresciuto e aveva saputo raccoglierne, attraverso l’azione concreta di molti suoi figli, l’ereditĆ , continuandone l’opera con tenacia e impegno civile. Anche quest’anno, il Liceo Classico Giannone vuole ricordarlo come colui che, sacerdote impegnato, cristiano appassionato di Vangelo dallo sguardo profetico, uomo colto e resistente, ha lanciato un messaggio di onestĆ  e di speranza e ha indicato ai giovani di quella terra un’alternativa di vita. Nello stesso tempo invita a rileggere il documento che fu il suo testamento spirituale, nella certezza che si sapranno individuare e far emergere i numerosi spunti di riflessione, soprattutto in riferimento alla possibilitĆ  del cambiamento che ĆØ in ognuno di noi.