Molise su due ruote: il Cammino Medievale in bicicletta fra storia, natura e silenzi

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Nel cuore del Molise, lontano dalle rotte del turismo convenzionale, si snoda un anello di pietra e memoria: è il Cammino Medievale, un itinerario che da Isernia si addentra nell’Alto Molise e torna al punto di partenza dopo aver sfiorato borghi sospesi nel tempo. Oggi, questo percorso si apre anche ai viaggiatori in bicicletta, per un’esperienza lenta e profonda, dove la strada si fa racconto e il paesaggio accompagna il pensiero. Scegliere il Cammino Medievale in bicicletta non è solo un’opzione per sportivi o appassionati di natura, ma è anche un modo per sostenere comunità minacciate dallo spopolamento, per riscoprire la lentezza come valore, per riappropriarsi di spazi dove il silenzio è ancora possibile. E pedalare qui, dove ogni pietra ha una storia e ogni svolta un orizzonte nuovo, è forse il modo migliore per ascoltare e ascoltarsi. Ecco le quattro tappe.

Da Isernia a Capracotta – Si parte da Isernia, città dalle origini antichissime, con testimonianze paleolitiche fra le più importanti d’Europa. Antica colonia romana, ancora oggi conserva tratti di cardo e decumano nel centro storico. Lasciata alle spalle la città, si sale verso Miranda e Carovilli, attraversando boschi secolari e distese di pascolo. Vastogirardi, con il suo castello baronale e il santuario rupestre di Santa Maria in Saletta, segna l’ingresso in una dimensione quasi sacrale. Infine Capracotta, uno dei comuni più alti dell’Appennino, offre panorami mozzafiato dai suoi 1.421 metri d’altitudine, dominando la valle del Verrino.

Tra fonderie e teatri sanniti: Capracotta – Pietrabbondante – Questa tappa è un viaggio nella storia viva del Molise. Agnone, conosciuta nel mondo per le Campane Marinelli, fonderia pontificia attiva da secoli, racconta la resistenza di un artigianato che è cultura e identità. Il centro storico, con i suoi portali in pietra e le botteghe, è un museo a cielo aperto. Più avanti si raggiunge Pietrabbondante, dove i resti dell’antico teatro sannita, in perfetta armonia con il paesaggio roccioso, ricordano che queste montagne furono un tempo il cuore del mondo italico.

L’altomolisano più segreto: verso Sant’Elena Sannita – Attraversando Chiauci, Civitanova del Sannio, Duronia e il piccolo borgo di Cerasito, il viaggio assume un tono intimo. Questi luoghi, spesso dimenticati anche dai molisani stessi, sono custodi di una vita semplice, radicata nei cicli naturali e nella memoria collettiva. I borghi si affacciano su vallate selvagge, dove la presenza umana è discreta e rispettosa. È il Molise più autentico, quello che si svela solo a chi ha tempo da regalare.

Ritorno a Isernia fra storia e grotte – L’ultima tappa è una discesa nel tempo. A Macchiagodena, noto come “balcone del Molise”, il castello domina la valle e invita a fermarsi. A Sant’Angelo in Grotte si visita l’eremo di San Michele, incastonato nella roccia e avvolto da leggende. Il cammino prosegue per Carpinone, celebre per le sue cascate naturali, e Pesche, incastonato nella montagna come un presepe. E infine di nuovo Isernia, punto di partenza e di ritorno, come in ogni buon viaggio dell’anima.