Comunicato Stampa

Università del Sannio e Serteco lanciano un percorso formativo innovativo per imprese e professionisti del territorio
La realizzazione della nuova S.S. 372 “Telesina” si trasforma in un vero laboratorio di alta formazione. Grazie a un accordo tra l’Università del Sannio, Serteco e C.E.A. Chemical Engineering Association S.r.l., prende avvio un percorso formativo sperimentale dedicato alle imprese e ai professionisti locali.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra competenza industriale e sapere accademico, mettendo a disposizione del mondo universitario le conoscenze tecniche maturate nei grandi cantieri infrastrutturali, in particolare quelle legate all’applicazione della metodologia BIM – Building Information Modeling. L’obiettivo è favorire un dialogo concreto tra ricerca, didattica e innovazione produttiva, trasferendo al sistema universitario il know-how pratico dell’esperienza sul campo e permettendo all’università di contribuire direttamente alle attività progettuali e operative del settore.
Il BIM rappresenta oggi la frontiera più avanzata della digitalizzazione nel settore delle costruzioni. Integrando dati, modelli tridimensionali, flussi informativi e procedure di gestione, consente di governare in modo unitario l’intero ciclo di vita dell’opera, dalla progettazione all’esecuzione, fino alla manutenzione. Per la S.S. 372 “Telesina”, il BIM non è solo uno strumento tecnico, ma un metodo di lavoro condiviso che ottimizza tempi, costi, sostenibilità e sicurezza, facilitando il coordinamento tra progettisti, imprese, stazioni appaltanti e fornitori.
Il progetto formativo nasce da una sinergia tra il Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Sannio e Serteco S.r.l. e si articola in due fasi. La prima fase, teorico-normativa, approfondisce i fondamenti del BIM e dei suoi standard internazionali (UNI EN ISO 19650 e UNI 11337), il quadro legislativo e contrattuale, con particolare attenzione al nuovo Codice dei Contratti Pubblici e agli aspetti giuridici del “Legal BIM”, oltre ai ruoli professionali del BIM Specialist, BIM Coordinator, BIM Manager e CDE Manager.
La seconda fase è operativa e si concentra su un progetto pilota sviluppato in collaborazione tra imprese e Ateneo, permettendo ai partecipanti di applicare concretamente il BIM su un caso reale, riproducendo i processi di modellazione, coordinamento e gestione tipici della commessa “Telesina”. Il percorso prevede anche la possibilità di ottenere la certificazione professionale ICMQ, riconosciuta a livello nazionale, e potrà essere accreditato per il rilascio di crediti formativi professionali dagli Ordini tecnici competenti.
“Con questa iniziativa si vuole aprire il cantiere alla conoscenza – sottolineano i promotori -. La digitalizzazione dei processi costruttivi non è solo una questione tecnologica, ma una nuova cultura dell’organizzazione e della responsabilità. Trasferire questa esperienza alle giovani generazioni e ai professionisti significa investire nel futuro del settore.”
“L’Università del Sannio – afferma il prof. Nicola Fontana, prorettore dell’Ateneo – riconosce nel BIM un ambito di formazione strategico per l’ingegneria moderna. La collaborazione proposta unisce la dimensione scientifica della ricerca con l’esperienza viva dei cantieri, generando un modello formativo innovativo per la Campania e per il Paese.”
L’accordo rappresenta un modello replicabile di collaborazione tra impresa, università e organismo di certificazione, capace di alimentare la transizione digitale del comparto delle costruzioni, sostenendo l’evoluzione professionale e la competitività delle imprese italiane.
Con questa iniziativa, il cantiere della “Telesina” non è più solo un luogo di realizzazione materiale dell’opera, ma diventa un laboratorio di innovazione e conoscenza, dove le competenze acquisite si trasformano in valore condiviso per il territorio e per il futuro delle infrastrutture pubbliche.

















