Strage Paupisi, il giudice: “Ocone ha agito con ferocia omicida”. Timori che possa ancora colpire

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Nell’ordinanza di convalida del fermo, la gip di Campobasso parla di “pericolosità persistente” e teme che l’uomo possa tentare di uccidere anche il figlio maggiore. Intanto la figlia Antonia resta in condizioni critiche ma stabili al Neuromed di Pozzilli

La gip di Campobasso, Silvia Lubrano, non ha dubbi sulla gravità del quadro che emerge dall’inchiesta sulla strage familiare di Paupisi. Nell’ordinanza di convalida del fermo, la giudice descrive Salvatore Ocone come un uomo “che ha agito con ferocia omicida” e manifesta la preoccupazione che possa “tentare di finire il lavoro”, ossia colpire anche il figlio maggiore sopravvissuto.

Una valutazione dura, motivata da una serie di elementi che lasciano temere una pericolosità ancora attuale. Tra questi, le dichiarazioni con cui Ocone ha provato a giustificare l’orrore: avrebbe detto di aver agito in modo improvviso, “come una molla”, impugnando un masso di circa 5-7 chili con cui ha colpito la moglie e i figli.

Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe deciso di uccidere anche i ragazzi perché “non dovessero vivere senza la madre”. Parole che, scrive la gip, delineano un profilo psicologico fortemente instabile e una lucida determinazione nell’annientare la propria famiglia.

Davanti al giudice, Ocone si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo legale, l’avvocato Giovanni Santoro, ha dichiarato che il suo assistito “non ha ancora elaborato la gravità di quanto accaduto” e “non possiede una stabilità psichica”. Durante l’interrogatorio, l’uomo avrebbe mantenuto lo sguardo fisso nel vuoto, senza porre domande né mostrare reazioni.

Elementi che, secondo gli inquirenti, si ricollegano alla sua storia clinica: già nel 2011 Ocone era stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio per una grave forma di depressione. Da allora, aveva seguito una cura farmacologica che però avrebbe interrotto da tempo, sospendendo anche i farmaci prescritti.

Intanto, dal Neuromed di Pozzilli arriva un nuovo bollettino medico sulle condizioni di Antonia, la figlia diciassettenne ferita gravemente dal padre. I sanitari riferiscono che “è iniziata la graduale riduzione della sedazione farmacologica”, mentre i parametri vitali restano stabili. La giovane è ancora in coma farmacologico e la prognosi resta riservata.

La comunità di Paupisi resta in silenziosa attesa, aggrappata alla speranza che la ragazza possa superare la notte e aprire un varco di vita in una tragedia che ha devastato ogni equilibrio familiare. Si attendono le esequie di Elisabetta e del figlio Cosimo: per quel giorno in paese verrà proclamato il lutto cittadino.