“A Santa Lucia nu passe ‘e gallina, a Sant’Aniello nu passe ‘e pecuriello”

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Santa Lucia e Sant’Aniello. Una donna siciliana un uomo campano, vissuti in secoli lontani tra loro. Lei nacque nel 238 d. C. e morì durante le persecuzioni contro i cristiani di Diocleziano. Considerata la protettrice degli occhi e della vista, in alcune province del Nord Italia è considerata al pari di Babbo Natale e della Befana per i doni che porta ai bambini cavalcando il suo asinello. Chi non ha mai sentito il detto “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia”? Prima della riforma del calendario gregoriano, il solstizio d’inverno capitava proprio il 13 dicembre rendendolo il giorno in cui le ore del giorno sono di meno. Sant’Aniello o Sant’Agnello nacque a Napoli, nel 535 d. C., e in gioventù entrò a far parte dell’Ordine dei Benedettini, di cui divenne Abate nel Convento di San Gaudioso, in cui fondò un ospedale per infermi bisognosi. Qui morì il 14 dicembre del 595 d. C., giorno in cui ancora oggi si festeggia la sua santità. Da allora è considerato il protettore delle partorienti e dei marinai.

I due Santi vengono festeggiati a un giorno di distanza ed è celebre il detto napoletano che recita: “A Santa Lucia nu passe ‘e gallina, a Sant’Aniello nu passe ‘e pecuriello”, ovvero che mentre il 13 dicembre il giorno si allunga di poco, come poca è la distanza tra i passi compiuti da una gallina, il 14 dicembre la giornata aumenta così tanto come il passo compiuto da un agnellino. Il detto fa riferimento proprio al calendario Giuliano, in cui Santa Lucia coincideva con il giorno più breve dell’anno e a cui seguivano inevitabilmente giornate con più ore di luce.









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