Accadde oggi: 17 gennaio 1988, “Che noia, che barba, che barba, che noia!”

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Casa Vianello è stata la sitcom più famosa e longeva della storia della televisione italiana, trasmessa sulle reti Mediaset dal 1988 al 2007, ambientata nell’immaginario appartamento dei due simpaticissimi coniugi Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. La prima puntata fu trasmessa domenica 17 gennaio 1988 alle ore 19:05 su Canale 5 e da quel momento furono realizzate ben sedici stagioni, per un totale di 389 episodi, spesso riproposti anche sull’emittente satellitare Happy Channel e sulla rete digitale Iris. La prima stagione della sitcom fu realizzata presso lo studio Clodio della Cerrato Compagnia Cinematografica a Roma, città nella quale vivevano in quel periodo i coniugi Vianello. Dalla seconda stagione, Sandra e Raimondo si trasferirono a Milano, per cui la serie venne realizzata presso gli studi di Cologno Monzese, sotto la supervisione di Fatma Ruffini. Raimondo Vianello appare come un anziano signore irascibile e solitario, che appena ne ha la possibilità, coglie l’occasione per provare a tradire la moglie, ma i tentativi di adulterio vengono sempre sventati da Sandra, che lo picchia e lo insulta ripetutamente dandogli del “porco”. Tratta in malo modo chiunque, tranne le donne giovani e avvenenti e non gradisce quasi mai ospiti in casa, specialmente le amiche della moglie anziane e poco attraenti.

Sandra Mondaini ricopre il ruolo della moglie vivace, ospitale, affabile e accogliente, sempre piena di iniziative con lo scopo di ravvivare la vita coniugale. Giudica il marito noioso, meschino e poco romantico. Gioca a carte e ama le chiacchierare con gli amici e spesso si fa prendere da improvvise manie che si esauriscono nel giro della giornata, come il volontariato, le mostre, la vendite porta a porta, le pulizie, cimentandosi in mestieri completamente nuovi pur di combattere la noia dalla quale è afflitta nella vita quotidiana. I loro battibecchi e le loro iniziative vengono portati avanti sempre in maniera maldestra all’insegna di equivoci e doppi sensi. La conclusione di ogni episodio è celeberrima: a fine giornata, nel letto matrimoniale Sandra si lamenta con Raimondo della sua vita troppo grama, noiosa e piatta, lamenta che non succede mai niente e ripete più volte la storica battuta “Che noia, che barba, barba, che noia”. Dà la buonanotte al marito in modo sarcastico, si corica e scalcia nervosamente sotto le coperte, mentre Raimondo, senza dire una parola, continua imperturbabile a leggere La Gazzetta dello Sport.









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