Scaffali di ricordi, il romanzo introspettivo di Mariapia Rapuano

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È giovane e innamorata della letteratura, Mariapia Rapuano, con la sua grande passione per la scrittura, attenta capacità di espressione e pensiero e con un coraggio non da poco: quello di mettere nero su bianco emozioni interiori, ricordi e reminiscenze nel suo esordio letterario Scaffali di ricordi, romanzo introspettivo pubblicato con la Edizioni 2000diciassette.

Venerdì 24 febbraio, in occasione della kermesse letteraria In Guardia… si legge, presso l’Hub Hug del centro storico di Guardia Sanframondi, e domenica 26 febbraio presso l’Auditorium comunale di Amorosi, la giovane scrittrice, fra reading e intermezzi musicali, dibatterà con un pubblico certamente attento alle dinamiche del suo processo creativo e alla conoscenza di un libro che dà voce alla sua passione. quella di mettere pensieri e parole nero su bianco.

“Devo la mia passione per la scrittura – racconta Mariapia – ad una mia ex docente di Lettere che, ad oggi, immagino indossi un abito rosso e viaggi tra i ricordi delle ‘sue’ menti pensanti. Ci diceva spesso: ‘La scrittura, cari ragazzi, rappresenta un momento di libera espressione; fate della lettura e della scrittura le vostre armi difensive. Ma, attenti, sappiatele utilizzare con intelligenza e maestria’. Parole che risuonano sovente nella mia mente e, al momento della stesura di ‘Scaffali di ricordi’, il suo volto mi è apparso dinanzi agli occhi: non ho potuto fare a meno di bisbigliarle un emotivo ‘grazie'”.

Nel romanzo della giovane Rapuano, la voce intimistica di Matilde, l’io narrante, sa rapire e mai stancare, fa riflettere ma mai sconfina, con parole fluide e sincere, che a tratti lasciano toccare con mano le vibrazioni dell’animo di chi scrive. Ma toccano le note giuste anche della coscienza di chi legge. Racconta di una donna fortemente legata al suo borgo di origine che mai dimentica e dal quale mai si allontana davvero, col cuore almeno, perché la vita la porterà a stabilirsi altrove. Una donna che si confronta con se stessa, con le sue voci interiori e i ricordi e le esperienze di vita e che riesce a raggiungere i suoi obiettivi, puntando unicamente sulle sue forze e sulla propria volontà.

“La vita ci rende protagonisti attivi di ogni nostro tempo, ma ci chiede anche di non perderla mai di vista”, si legge nel romanzo, ed è forse questo uno dei punti cardine di una narrazione che invita a guardarsi dentro, a confrontarsi con se stessi e a costruire mattoncino dopo mattoncino senza mai perdere di vista origini e identità. E la scrittura, con il suo potere altamente salvifico, aiuta e insegna a esternare e a costruire, mattone dopo mattone, rigo dopo rigo, parola dopo parola.

“Scaffali di ricordi è il mio romanzo d’esordio, frutto dei miei ricordi d’infanzia e dei miei dissidi morali: lo definisco ‘specchio’ della mia coscienza morale. La lettura, per me, ha sempre rappresentato un viaggio nuovo dal quale ho tratto svariati insegnamenti”. Ce lo insegnano i grandi nomi della letteratura, da Kafka a Svevo, dalla Woolf a Leopardi: dare voce alla propria coscienza ha un potere altamente catartico, ci rafforza ed è un processo assolutamente salvifico. E la scrittura è un vero e proprio veicolo di emozioni, specie in un romanzo psicologico che intende esternare e far vibrare all’aria le proprie emozioni. “La scrittura è come un mondo di soggetti invisibili – conclude la giovane scrittrice – Costruisco l’architettura dei ‘miei’ personaggi e invento storie ispirata, sicuramente, da fatti reali , ma anche dalla bellezza e dai profumi della città Partenopea. Solo così riesco a ritrovare il mio ‘ego’.”









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