Accadde oggi: 18 ottobre 1908, nasce il glorioso derby della Madonnina

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Il 18 ottobre 1908 si giocò il primo derby milanese della storia che però non venne disputato in terra italiana. Milan-Inter, infatti, nacque a Chiasso, in Svizzera, e si giocò per la Coppa Chiasso, torneo a inviti alla sua terza edizione già vinto in due occasioni dal Milan. Per i cugini nerazzurri era l’edizione d’esordio, data la nascita del club avvenuta solo sette mesi prima. La partita aveva due tempi di 25 minuti l’uno e fu vinta dal Milan per 2-1: le reti furono di Lana e Forlano per i rossoneri, nel primo tempo, e Payer per i nerazzurri. Il Derby della Madonnina fu considerato una delle sfide più emozionanti che caratterizzano il calcio d’Italia e, grazie alla vicinanza con Milano, furono in molti gli appassionati ticinesi che non si lasciarono sfuggire l’incontro. Il Milan aveva guadagnato l’accesso alla partita decisiva superando per 2-0 il Circolo Juventus Bellinzona, mentre l’Inter aveva battuto 1-0 l’Ausonia. Queste le formazioni che scesero in campo quel giorno. Per il Milan Radice, Glaser, Sala, Bianchi, Steltzer, Meschia, Lana, Mädler, Forlano, Leich, Colombo. L’Inter invece scese in campo con Campelli, Fronte, Zoller, Yenni, Fossati, Stebler, Capra, Peyer, Peterly, Aebi, Schuler.

Da quel momento, e con il tempo, il derby meneghino andò rafforzandosi e cominciarono a crearsi le prime rivalità fra tifoserie. Storicamente il tifo per l’Inter era emanazione della borghesia cittadina, a differenza di quello del Milan supportato a maggioranza dalle classi popolari. Infatti, i tifosi nerazzurri soprannominavano quelli rossoneri casciavìt, che in milanese significa cacciaviti, proprio per indicare l’estrazione operaia della maggior parte di quei tifosi milanisti; questi ultimi, invece, apostrofavano i loro rivali baùscia, termine dialettale milanese che significa “sbruffone”, essendo allora la tifoseria interista composta perlopiù dalle classi altolocate.

Questo divario tra le due tipologie di tifosi andò spegnendosi sul finire degli anni Sessanta, in coincidenza con l’avvenuta riconfigurazione dell’assetto socio-economico dell’Italia e della realtà lombarda. A livello di palmarès si tratta di uno dei match di maggior prestigio nel panorama europeo e tra i più noti in quello mondiale. Le due squadre sono, infatti, le uniche formazioni europee di una stessa città a essersi laureate campioni continentali, avendo vinto la Coppa dei Campioni/UEFA Champions League, nonché campioni del mondo, avendo conquistato sia la Coppa Intercontinentale sia la successiva Coppa del mondo per club FIFA.









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