Accadde oggi: 3 dicembre 1992, l’invio del primo SMS

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Per noi adulti, gli SMS (Short Message Service) erano considerati una vera rivoluzione, una modernità che cambiò il nostro modo di comunicare. Semplice, breve, diretto ed economico. I nostri figli sono nati nell’epoca in cui questa modernità è stata sepolta da un’altra grande rivoluzione tecnologica, WhatsApp, più che un centro messaggi, una vera e propria chat, individuale o di gruppo, con cui inviare messaggi vocali, emoticon, video, file multimediali, fotografie e soprattutto è gratuito. Ma torniamo a loro, i nostri vecchi, cari SMS. Un messaggio di Buon Natale inviato da un ingegnere della VodafoneNeil Papworth, il 3 dicembre 1992 che riportava semplicemente la scritta “Merry Christmas” fu il vero e proprio primo SMS della storia delle comunicazioni: il contenuto del testo fu inviato dal suo computer, perché i cellulari non avevano lettere sul tastierino, al telefonino di un collega su rete Gsm. L’idea iniziale era quella di usarlo come un servizio di cercapersone ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare le proporzioni che il fenomeno avrebbe avuto in seguito a quel primo tentativo. Ma è sempre per puro caso e mera curiosità che comincia una rivoluzione.

Per il primo SMS scambiato tra due telefoni cellulari si dovette aspettare l’anno successivo, il 1993, con l’esperimento di uno stagista della Nokia, il finlandese Riku Pihkonen: da quel momento, ci vollero solo pochi anni perché gli SMS diventassero virali. Il boom arrivò a fine anni Novanta, proprio contemporaneamente allo sviluppo dei telefonini, finché si arrivò al momento in cui, qualche anno dopo, i messaggi scambiati ogni mese superarono le telefonate. Intanto, proprio mentre accadeva quest’ultimo fenomeno, nel 2007 cominciò una nuova alba per la comunicazione digitale: con l’arrivo dell’iPhone e delle app nulla fu più lo stesso. Servizi come WhatsApp galopparono oltre il miliardo di utenti e gli sms ebbero il loro declino fino al crollo evidente con la diffusione degli smartphone.

In ogni caso, non possiamo considerare “morti” gli Sms innanzitutto perché nel mondo, a causa della scarsa connessione nelle zone meno sviluppate, quasi la metà di chi possiede un cellulare non naviga online e non scarica app, ma usa il telefonino come si faceva negli anni Novanta, solo per telefonare e inviare SMS. Inoltre, grazie ai piani tariffari per SMS illimitati, anche in Paesi come Francia, Usa e Regno Unito gli Sms sono ancora oggi più usati di WhatsApp. A partire dal 2005 incominciò l’utilizzo degli SMS come mezzo per fare donazioni a enti senza fini di lucro o organizzazioni umanitarie. Chiunque può inviare un SMS dal proprio cellulare per sostenere una qualsiasi associazione che disponga di un numero adibito alla ricezione di SMS, numero che solitamente viene attivato per un periodo di tempo limitato, e l’SMS che può ricevere prende il nome di SMS solidale, che viene addebitato con un importo più alto del normale, per esempio 1 o 2 euro, interamente devoluto come donazione all’associazione o all’ente.









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