Hai ricevuto una multa anti-Covid ingiusta? Ecco cosa fare

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Quante multe stanno scattando in questi giorni per il contenimento del contagio Covid? Tante e, molto probabilmente, anche ingiuste. Multati anziani, padri che passeggiano mano nella mano con i propri bambini poco più in là del limite stabilito. Consumatori Attivi ha spiegato come comportarsi se si ritiene che la sanzione sia stata illegittima. “Stiamo ricevendo richieste di aiuto da parte di diversi cittadini che si sono trovati a essere sanzionati perché non indossavano la mascherina, oppure perché il loro motivo di uscita non era tra quelli consentiti”, spiega la presidente di Consumatori Attivi, Barbara Puschiasis.

“In alcuni casi la percezione dell’ingiustizia della sanzione da parte del cittadino motiva a valutare la possibilità di presentare memorie per sperare nell’annullamento del verbale. C’è chi è stato sanzionato perché senza mascherina in mezzo ai boschi vicino a casa, chi, invece, perché si trovava a fare esercizi da solo nella propria palestra chiusa; chi per fare una camminata al sole si era spostato di pochi metri in macchina per raggiungere la meta vista l’avanzata età o chi per recuperare in fretta e furia i cavalli scappati dal proprio terreno si trovava con la bandana scivolata sotto il mento. Si leggono inoltre casi di professionisti sanzionati perché dichiaravano di recarsi al lavoro in orari / giorni non canonici (il sabato, la domenica o a tarda sera) e di persone messe in ginocchio (economicamente parlando) da sanzioni prese per un attimo di ‘sbadataggine’ o ‘sovrapensiero’, ma non per la volontà di violare una norma o di porre in pericolo la salute di terzi. Si tratta in alcuni casi di situazioni al limite, che necessitano una valutazione attenta anche per i diritti in gioco, inclusi quelli… costituzionali. In questi casi si ricorda che pagare la sanzione preclude la possibilità di opporsi. Entro 30 giorni è possibile pagare con uno ‘sconto’ del 30% la sanzione (quindi 280 euro anziché 400) oppure presentare memorie al Prefetto, alla Regione o al Sindaco, a seconda che la norma asseritamente violata sia inserita nei Dpcm nazionali o nelle ordinanze locali. Contro l’eventuale ingiunzione, è poi possibile proporre ricorso entro 30 giorni al Giudice di Pace territorialmente competente”. Inoltre, ecco le conclusione dellaPuschiasis. “Le regole vanno rispettate non solo perché sono regole ma anche per i beni giuridici che mirano a tutelare, in questo caso la salute. Ma in alcuni casi potrebbe essere accertata l’illegittimità della contestazione. Per ogni aiuto o chiarimento scriveteci alla email: info@consumatoriattivi.it oppure chiamateci al 347-3092244. Restiamo al vostro fianco!”.