Oggi è la Giornata mondiale della Pizza napoletana, il cibo più buono al mondo

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Oggi, giorno in cui si celebra Sant’Antonio Abate, patrono di panettieri e fornai, è la Giornata internazionale della pizza napoletana, festeggiata in tutto il mondo e, per l’occasione, in migliaia hanno deciso di preparare contemporaneamente in tutti i continenti il simbolo culinario del made in Italy.

La passione per la pizza è diventata planetaria e gli americani sono i maggiori consumatori al mondo mentre, ovviamente, gli italiani guidano la classifica in Europa. La globalizzazione e la diffusione di questo magnifico prodotto made in Italy, ha creato moltiplici versioni bizzarre, che fanno un po’ storcere il naso al napoletano doc e all’italiano più in generale, come quella hawaiana con l’ananas o quella di pollo e quella alle banane.

Ogni giorno in Italia si sfornano più di 5 milioni di pizze, per un giro d’affari di 12 miliardi di euro che dà occupazione a 100 mila lavoratori fissi ai quali se ne aggiungono altri 50 mila nel fine settimana. E non è un caso che la pizza sia il simbolo culinario del nostro Paese, secondo un sondaggio del sito della Coldiretti, e che la parola italiana “pizza” sia la più conosciuta all’estero, seguita da cappuccino, spaghetti ed espresso. Una meravigliosa notizia è che l’organismo internazionale ha riconosciuto che l’arte dei pizzaioli napoletani merita di essere considerata un bene culturale da preservare e proteggere ed è entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco. L’arte del pizzaiolo napoletano racchiude in sé il saper fare tradizionalmente italiano di esperienze, gesti e tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. È un marchio di italianità nel mondo.

Di certo la pizza napoletana è il cibo italiano più conosciuto, apprezzato e imitato in tutti continenti: si tratta di Sua Maestà la Pizza Napoletana, una vera e propria nobiltà popolana. Le sue origini umili si perdono nel tempo e nella città partenopea è diventata un mito internazionale. Delle prime notizie che si hanno, si sa che le più popolari delle pizze napoletane erano molto semplici, condite con aglio, strutto e sale grosso, e chi poteva permetterselo la condiva con caciocavallo e basilico. L’antenata della pizza moderna fece la sua prima comparsa trecento anni fa: era la pizza marinara con pomodoro, aglio, olio e origano. Verso la fine dell’800 nacque la più popolare delle pizze, la regina indiscussa, la Pizza Margherita. L’unità d’Italia era stata conquistata da poco, il re è la regina erano andati a Napoli in visita ufficiale e con un pizzico di audacia un cuoco napoletano, Raffaele Esposito, inviò alla regina una pizza dai colori della bandiera italiana: il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella, il verde del basilico. Tanta audacia fu premiata e una lettera della regina, conservata ed esposta nella Pizzeria Brandi, in via Salita Sant’Anna di Palazzo, ne attesta l’apprezzamento. Grazie alla nascita della pizza Margherita si diffusero le prime pizzerie dato che fino ad allora la pizza era un prodotto da street food portato in giro dai venditori ambulanti.









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