La Falanghina: regina sannita da abbinare ad antipasti, pizza e cioccolato

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Regola numero uno: stappare la bottiglia mezz’ora prima, per favorire l’ossigenazione di eventuali note di riduzione dovute al processo di vinificazione. Utilizzare sempre un calice di dimensioni medie, per favorire la diffusione dei profumi. Mai a temperatura ambiente. La Falanghina, la regina della viticoltura sannita, ha le sue regole ben precise, affinché possa essere valorizzata e apprezzata appieno. Di colore giallo paglierino, nella sua versione ferma. in una tonalità più chiara nella versione spumante, e in una straordinaria nota dorata nella sua consistenza passita, la Falanghina non deve mai essere considerata vino da accompagnare unicamente ai tradizionali piatti a base di pesce, o con zuppe di legumi, carni bianche e formaggi a pasta molle. Prendiamo la mozzarella di bufala Campana, per esempio. Cosa vi fa venire in mente? La pizza, il nostro blasonato marchio rinomato in tutto il mondo.

Lo sa bene Gino Sorbillo, il maestro che ha sempre creduto all’accoppiata vincente pizza e Falanghina. E lo sa bene anche Sannio Consorzio Tutela Vini, che grazie alla kermesse Pizza&Falanghina, in sei tappe che hanno fatto da cornice alla valorizzazione di territorio, storia, cultura, tradizioni ed eccellenze enogastronomiche, ha promosso l’accoppiata vincente tra il rinomato vino sannita e la regina della gastronomia napoletana. Il matrimonio pizza e vino, del resto, si gioca sul fattore fondamentale dell’acidità, e il bianco da uve falanghina permette di sostenere anche pietanze ricche di sapore, dalla pizza alla diavola, alla marinara alla classica margherita con mozzarella di bufala. La Falanghina, inoltre, si presta bene anche all’incontro con farciture più creative.

È ottima anche come aperitivo. La versione ferma si sposa con la cucina mediterranea e viene servita con antipasti di salumi e formaggi, e non è difficile imbattersi in happy hour e momenti conviviali a base della regina dei nettari sanniti. E i dolci? Anche questi possono abbinarsi piacevolmente al vino bianco eccellenza campana. La versione passita la possiamo degustare tranquillamente con la pasticceria secca, ma anche l’accoppiata con il cacao risulta vincente. E se vi viene il dubbio che un buon cioccolato, magari fondente con almeno il 70% di cacao amaro, si sposi bene unicamente con un buon rum, al più con un vinello rosso, vi svelo un segreto: l’abbinamento tra cioccolato fondente, Falanghina del Sannio e frutti rossi è davvero eccezionale. E la mia personale ricetta di una torta che alla base ha tali ingredienti è stata la dimostrazione, al mio palato e a chi ha vivamente apprezzato, che la nostra Falanghina, vanto di un territorio straordinario, può tranquillamente oltrepassare la soglia della nostra immaginazione, in quanto ad abbinamenti. Provare per credere!









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