“Riducete la frequentazione delle osterie al minimo possibile!”: ecco cosa si leggeva in un documento dal titolo “Grippe”, il nome francese con cui, all’epoca, veniva chiamata l’influenza. “Non frequentate bar e teatri, arieggiate le case e non date strette di mano”. Sembrano scritti oggi eppure si tratta di un documento datato 1918, conservato nell’archivio privato dell’avvocato pordenonese Alberto Cassini. Tale manifesto veniva affisso sulle porte delle chiese, nelle osterie e nelle piazze e vi si ritrovano più o meno le stesse regole applicate ora, ai tempi del Coronavirus, come il distanziamento sociale, il lavarsi le mani, l’evitare strette di mano. Un ultimo punto riguardava le fake news del tempo: non mancavano, infatti, i ciarlatani che proponevano pozioni e soluzioni magiche.
Giornalista
