Immagini dal Sannio: la festa del grano e delle Traglie di Jelsi

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Il grano è una delle caratteristiche immancabili quando si parla di realtà contadina e rurale. E, certamente, uno dei punti d’orgoglio dell’area sannita è la componente agricola che la caratterizza. Jelsi, il piccolo borgo in provincia di Campobasso disteso su un colle, tra i monti del Sannio e la valle del Tappino, tra folti e verdi boschi e antichi insediamenti rurali, testimonianze della civiltà sannitica, ha una tradizione tutta particolare per celebrare il grano, in segno di devozione a Sant’Anna. Parliamo della sagra delle Traglie che si svolge nel borgo molisano proprio il giorno 26 luglio, data in cui si celebra la ricorrenza della Santa madre della Vergine Maria e protettrice delle partorienti. La tradizione vuole che la festa abbia avuto origine da un voto solenne che il paese tributò a Sant’Anna come segno di ringraziamento per la particolare protezione ricevuta in occasione del disastroso terremoto del 1805, quando tutta la regione del Molise sussultò, facendo salvare solo l’abitato di Jelsi. La festività del 26 luglio venne solennizzata con l’offerta votiva del grano, che assunse un notevole valore scenico accanto a quello propiziatorio, dopo un temporale che, nei giorni 24 e 25 luglio del 1814, si abbatté su Jelsi. Il rito dell’offerta del grano via via si è modificato e ha visto sempre più l’intera partecipazione del popolo, anche nella realizzazione di spontanee scenografie.

Inizialmente si trattava solo del conferimento e del trasporto dei covoni di grano, che poi cominciò ad avvenire con i carri di legno, la cui forma ricorda una slitta. Ecco, si tratta delle cosiddette traglie, mezzi di trasporto particolari, privi di ruote, che vengono trainati da buoi o da mezzi agricoli, sui quali sono sono raffigurate scene di vita contadina, momenti di vita religiosa, fatti di attualità. In passato, il contadino raccoglieva i covoni nella sua campagna e li metteva su questo mezzo di trasporto quale offerta alla Santa, sfilando in processione lungo il corso del paese fino a depositarli sull’aia a lei dedicata. Il carico veniva addobbato con qualche treccia di grano e un quadro raffigurante sant’Anna, che era messo in cima, incorniciato da lavori fatti in paglia, chiamati pëlommë. La scelta del grano, quale pegno dell’offerta e materia da plasmare per le decorazioni, ha carattere, chiaramente, simbolico: esso, infatti, rappresenta il ringraziamento, l’offerta alla divinità del frutto prezioso della terra. Il grano rappresenta la fertilità dei terreni, il duro lavoro nei campi, la fatica di chi vive dei prodotti della terra, l’attesa del bel tempo contro le avversità climatiche che potrebbero vanificare il raccolto. (Nella foto in basso, un esempio di treccia di grano).

I preparativi per la sfilata richiamano un folto e nutrito gruppo di partecipanti, anche di località distanti, e cominciano parecchi mesi prima della ricorrenza estiva. Il grano viene reso duttile e intrecciabile; le spighe, una volta bagnate e ammorbidite, vengono lavorate a tre a tre e utilizzate sia per gli addobbi fissi della piazza e delle vie principali, sia per le vere e proprie traglie. Soggetti allegorici, mitici, religiosi vanno a addobbare i carri per la spettacolare sfilata, attesissima da tutta la popolazione di Jelsi e dei territori circostanti. Accanto a ogni traglia sfilano quanti hanno contribuito alla sua realizzazione. La traglia più attesa, quella principale, quella più acclamata, è quella che porta, in una nuvola di spighe, la statua di Sant’Anna adornata di tutti i suoi ori. Al suo passaggio i presenti si segnano la fronte con atto di devozione filiale, invocandone la protezione per sé e per i propri familiari. In località detta “Aia di Sant’Anna”, viene scaricato il grano che viene benedetto dal sacerdote e successivamente trebbiato. Al termine della sfilata, rito di ringraziamento per un abbondante raccolto, avviene la benedizione del grano e, infine, c’è la premiazione del carro più originale. La cerimonia è divenuta una delle più importanti in Molise tanto da attirare persone da ogni regione. Nel 2018 la festa del Grano di Jelsi è divenuta a tutti gli effetti patrimonio culturale d’Europa.









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