Meritocrazia Italia–Regione Campania: “Siano garantite le prestazioni sanitarie secondo equità”

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Comunicato Stampa – Dr.ssa Antonietta Giordano, Ufficio Stampa Regionale Meritocrazia Italia – Regione Campania

L’efficienza di una regione si basa sulla capacità di proposizione, di programmazione e sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini. In Campania, nel comparto sanitario, al momento, restano permanenti i problemi legati ai fondi delle prestazione in convenzione che risultano essere o esauriti o in fase di esaurimento, causando più di un disagio a chi deve usufruire di tali prestazioni. Problema storico e ricorrente ma che in un periodo ancora segnato dai danni e dalle conseguenze della crisi pandemica diviene ancor più “insostenibile”. Non è un caso, quindi, che l’ indice di incidenza di persone che decidono di “non curarsi” sia tra i più alti in Italia in quanto per lo più la spesa della diagnostica, delle visite specialistiche e, a volte, delle terapie, ricade,  con troppa frequenza, sulle spalle dei cittadini e ciò per un’azione in combinato disposto che vuole, già in periodo pre-pandemico, liste interminabili di attesa nelle strutture pubbliche ed una carenza di fondi destinati alle autorizzate.

Certo la situazione era complessa e la riduzione, obbligatoria, dei costi per un rientro in termini di sostenibilità e risanamento dei bilanci regionali in ambito sanitario, ha influito non poco sui servizi erogati con tagli dolorosi che hanno aggravato, ulteriormente, un servizio sanitario già “sofferente”. In attesa, dunque, che i fondi e gli stanziamenti previsti dai piani di rilancio producano effetti, ci vorranno anni, è necessario trovare strade alternative per efficientare il sistema attuale e per consentire una equa fruizione dei servizi alla cittadinanza campana.

Se da un verso, infatti, la Campania risulta tra le regioni a più alta spesa per la lotta al Covid, dall’altra vi è stata una riduzione dell’1%, rispetto all’anno precedente, sui fondi destinati alle autorizzate e ciò in carenza di una logica previsionale legata ad un aumento delle prestazioni richieste, derivante dalla ovvia difficoltà di accesso al servizio pubblico ospedaliero. Una situazione che chiediamo, nuovamente, di sanare con un aumento dei fondi attraverso  una revisione dei tetti di spesa che riesca a garantire le prestazioni per l’intero anno solare.

Al pari, resta palese che ci attendiamo una importante azione di recruiting e rafforzamento del personale sanitario legato anche ad un ampliamento sia del sistema ospedaliero sia della rete territoriale, con una conseguenziale e progressiva riduzione dell’apparato amministrativo e ciò in una logica di riequilibrio dei costi e di semplificazione dei processi. Rammentiamo a noi stessi, infatti, che il vero “core business” del sistema sanitario deve essere quello della cura dei malati, sembra cosa palese ed una ovvietà ma lo ribadiamo perché si rischia di perdere di vista il reale obiettivo.

I tempi necessari, infatti, per la formazione di nuovi medici ed infermieri sono lunghi e quindi, avendo preso insegnamento dalla crisi pandemica, bisogna investire sin da subito in tale direzione con una programmazione che sia sostenibile ed efficiente. Tralasciando, dunque, ogni tipo di comparazione con altre realtà regionali resta da disegnare il futuro di un comparto fondamentale per la regione ed i suoi cittadini e ciò in una logica di maggiore tutela della salute campana.