Amedeo Ceniccola sulla riapertura dell’ospedale di Cerreto Sannita

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Riceviamo e pubblichiamo – Dott. Amedeo Ceniccola

Così il Dott. Amedeo Ceniccola sull’annuncio della riapertura dell’ex Presidio Ospedaliero di Cerreto Sannita: “Il Governatore De Luca sette giorni prima dell’apertura dei seggi elettorali è venuto a Benevento ad annunciare con squilli di tromba la riapertura nel mese di ottobre dell’ospedale  di Cerreto Sannita e per rendere l’annuncio più “straordinario” dal punto di vista elettoralistico ha assicurato anche l’assunzione di 60 infermieri ed operatori sanitari“.

Il Direttore Generale – continua il Dott. Ceniccola – dell’ASL di Benevento, dott. Volpe, dopo aver letto l’accorato appello lanciato da S.E. Mons. Domenico Battaglia, Vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese- Sant’Agata de Goti, a cui va la nostra profonda gratitudine per la preziosa opera pastorale svolta in questi ultimi 4 anni nella nostra comunità, ci ha fatto sapere che ‘… l’ex Presidio Ospedaliero di Cerreto Sannita è pronto per l’apertura però, non si tratta di un vero ospedale bensì di una struttura finalizzata al superamento della visione ospedalocentrica dell’assistenza sanitaria a favore del potenziamento della rete territoriale’. Inoltre, il Direttore dell’ASL ci ha fatto sapere che: ‘… l’apertura è frenata dalla pandemia da Covid e la destinazione del nosocomio di Cerreto Sannita in Ospedale di Comunità è stata definita dal Piano di Programmazione della Rete Ospedaliera con il Dm 70/2015‘.

Senza fare polemica, qualche domanda nasce spontanea:

  • Tutte queste informazioni perché non sono state chiarite  prima dell’apertura dei seggi elettorali?
  • L’apertura dell’Ospedale di Comunità non era prevista per il mese di marzo quando si è svolta  la videoconferenza presso il Distretto di Telese Terme e si è chiesto ai medici di famiglia di presentare, entro 24 ore, una proposta operativa per la gestione della nuova struttura?

Infine, per quale motivo – conclude Ceniccola – non si può rivedere la normativa che ha determinato la chiusura dell’ospedale ‘Maria delle Grazie’ che nel 2008 fu chiuso dal Governatore Bassolino senza tener conto delle  proposte e delle indicazioni  del Direttore Generale dell’ASL BN1 e del Direttore Generale dell’azienda ospedaliera ‘G. Rummo’ di Benevento? E senza dimenticare che nella definizione della delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera campana non furono consultati gli Ordini dei Medici della Campania (così come è previsto dalla Legge) e fu lasciata pressoché inalterata la struttura ospedaliera dell’Alta Irpinia e dell’intera provincia di Avellino, a cominciare dai presidi ospedalieri di Bisaccia e di Sant’Angelo dei Lombardi che nel piano di rientro presentato al Governo nazionale erano destinati alla chiusura e al ridimensionamento assieme al nosocomio santangiolese ‘Criscuoli’ che doveva essere ridimensionato e alla fine  diventa un ospedale specialistico a funzione riabilitativa con annesso servizio di emergenza, con 96 posti letto per la riabilitazione, altri 15 per la riabilitazione neuromotoria, 10 di medicina e altri 10 di chirurgia. Volere è potere, specie in politica”.









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