Ceniccola: “Realizzare un hub del vino in Valle Telesina”

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Riceviamo e pubblichiamo – Fiorenza Ceniccola

Apprendo dalla stampa che ha suscitato grande interesse la proposta di allestire un hub del vino nell’ambito dello scalo merci a Ponte Valentino. In poche parole, un hub del vino da realizzarsi in un capannone dismesso nell’area dove dovrebbe sorgere lo scalo merci della zona industriale di Benevento.

Senza fare polemica, mi sia consentito di dire ad alta voce che trattasi di un’idea “bizzarra” che non porta alcun valore aggiunto al territorio e ai nostri vignaioli che si trovano a vivere uno stato di profondo malessere (basti pensare all’aumento vertiginoso del carburanti, degli antiparassitari e dei concimi e… alle pregiate uve pagate a 30-40 centesimi al chilo).

Nessuno dei partecipanti all’incontro promosso dal presidente dell’Asi di Benevento su richiesta dell’on. Pasquale Maglione ha battuto ciglio e poiché leggo che “il tempo stringe” consentitemi di gettare un sasso nello stagno per vedere l’effetto che fa.

Un’idea, a mio avviso, foriera di grandi prospettive per il settore vitivinicolo potrebbe essere quella di realizzare un hub del vino nella zona Telesina (così come proposto dallo stesso on. Maglione in data 10 febbraio u.s. ed accolta con entusiasmo da più parti), nel cuore del distretto vitivinicolo del Sannio e, precisamente, nei pressi della stazione dell’Alta Velocità da realizzarsi nel territorio fra Telese Terme e Solopaca. Un hub del vino inteso come un luogo ricco di fascino dove poter accogliere anche il turista del vino in una struttura moderna e dotata di tutti i servizi necessari per un rilassante soggiorno. Un progetto di qualità per realizzare un’interazione tra la produzione del vino e la sua commercializzazione con il turismo, la cultura e il terziario e che, in buona sostanza, dovrà prevedere moderne strutture di stoccaggio-esposizione, spazi per l’accoglienza del pubblico incorniciate da ampi giardini ed armonicamente integrate nella meravigliosa cornice ambientale compresa tra il massiccio del Matese e il sistema montuoso del Taburno. In poche parole, un progetto unico nel suo genere che può segnare per davvero una svolta epocale nelle nostre Comunità, aprire un orizzonte nuovo per i nostri viticoltori e dare all’imprenditoria locale la possibilità di ampliare i propri interessi economici.









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