Covid, lettera di un paziente: “San Pio eccellenza, guarito grazie a professionalità e umanità”

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Comunicato Stampa – Michele Palmieri, giornalista freelance

Sono Giuseppe G. commerciante residente in un piccolo paese della Valle Telesina. La mia storia probabilmente è comune a quella di centinaia di migliaia di persone. Nonostante le due dosi di vaccino ho sfortunatamente contratto il Covid-19. Questo maledetto virus in quel preciso momento, e malgrado le precauzioni altissime, è entrato in casa sbattendo le porte e sconvolgendo la vita di tutta la mia famiglia. 

Sono stato ricoverato presso il reparto di Medicina Interna del Padiglione Santa Teresa all’Ospedale San Pio di Benevento il 23 dicembre, proprio a ridosso di Natale e potrete tutti immaginare lo stato d’animo di chi è costretto a stare lontano dai propri affetti nei giorni di festa e per di più con un tubicino dell’ossigeno che ti aiuta a respirare e a sentire meno la fatica di questa lotta tremenda con il Covid. In queste poche righe volevo ringraziare, anche a nome del mio compagno di stanza Francesco M. con il quale ho condiviso un pezzo di questo cammino faticosissimo, chi senza sosta e con immensa umanità si è prodigato per la nostra cura e guarigione. 

Su tutti il dottore Michele Schiavone, il dottore Giuseppe Panza e il direttore della UOC dottore Franceso Marchese. Professionisti fuori dal comune, attenti e scrupolosi. Il mio grazie enorme va anche a tutte le infermiere e gli infermieri del reparto e agli OSS che sono stati di una disponibilità e gentilezza unica. Tutti, e dico tutti, hanno profuso impegno, competenza, preparazione professionale. Sono una grande eccellenza del nostro territorio di cui andare fieri ed orgogliosi.

Sono stai loro a confortarci nei momenti di difficoltà, ad ascoltarci nei momenti di solitudine e tristezza. E credetemi, sono tanti, tantissimi. La tempesta che ti si abbatte addosso è tremenda e il contraccolpo psicologico è devastante. Non solo perché alle volte sentivi forte la fatica di respirare, i dolori, la stanchezza, ma perché ti sentivi impotente e solo. In quei giorni sono stati dei veri e propri angeli custodi, una famiglia attenta e la mia gratitudine nei loro confronti sarà eterna. Anche solo per la mole enorme di lavoro che da due anni compiono giornalmente nel tentativo di vincere la battaglia contro questo nemico invisibile.

Io sono stato dimesso l’11 gennaio, 20 giorni dopo il mio ricovero, piano piano sto riprendendo la mia vita quotidiana e le forze. Senza il vaccino, avendo patologie pregresse, probabilmente sarebbe andata molto peggio. Per questo, vi invito tutti a vaccinarvi: salva davvero la vita. Prima di concludere vorrei però ancora una volta ringraziare medici, infermieri e OSS. Persone straordinarie, il cui impegno è impagabile. Persone, donne e uomini che rischiano in prima persona e nonostante tutto riescono a infondere e donare speranza. Se oggi possono dire di essere guarito lo devo anche a voi. Quindi Grazie, grazie di cuore.