Guardia, Ceniccola a Di Lonardo: “L’idea di passare dall’io al noi è stata completamente disattesa”

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Riceviamo e pubblichiamo, Fiorenza Ceniccola

Egregio Sindaco Di Lonardo, nell’impossibilità di partecipare ala seduta del prossimo Consiglio Comunale per inderogabili motivi di lavoro,  sono costretta ad affidare alla stampa le mie riflessioni per non far mancare il mio piccolo contributo ai lavori del civico consesso. Per farla breve, nell’invitare il Consiglio ad approvare le proposte di delibere da me presentate aventi ad oggetto:

  • “Richiesta al Governo di  approvare la proposta della Società Italiana di Medicina dell’Ambiente: Ora legale per sempre”
  •  “Richiesta al Governo di realizzare un hub del vino in Valle Telesina”

Non posso non stigmatizzare la “fretta” con cui si vuol procedere nella definizione del nuovo soggetto che dovrà essere chiamato a gestire il servizio idrico in provincia di Benevento. A tal proposito, nel ribadire che, a mio avviso, è sbagliato affidare un bene prezioso come l’acqua in mano a chi ci mangia, non posso non ricordare la volontà del popolo espressa nel referendum 2011 e finalizzata a lasciare l’acqua “fuori dalle logiche di mercato”.

Infine, senza entrare nel merito della proposta di delibera che ha suscitato tanti dubbi e interrogativi a livello provinciale, mi corre l’obbligo  sottolineare che è mancato qualsiasi momento di confronto pubblico con la cittadinanza su di una tematica così importante per la vita comunitaria (espressamente previsto dal Legislatore) e dopo la fallimentare esperienza dell’adesione al Consorzio Idrico Alto Calore di Avellino (con una massa debitoria di ben 150 milioni di euro a causa di una gestione scellerata, per  dirla con il Presidente De Luca, che potremmo essere chiamati a pagare in quota parte). Senza dimenticare il nostro slogan elettorale: “Dobbiamo passare dall’io al noi” che anche in questa circostanza è  stato completamente dimenticato e/o gettato nel cestino della spazzatura.

La sensazione è che la precedente esperienza non abbia insegnato nulla e che si stia procedendo con troppa fretta e ad occhi bendati. Diciamo NO ad una privatizzazione nascosta da partecipazioni di minoranza quando in gioco vi sono finanziamenti di qualche miliardo di euro ed il controllo politico e sociale del territorio sannita.









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