Guardia Sanframondi, un “Museo dei cavatappi” nella Casa di Bacco

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Riceviamo e pubblichiamo – Fiorenza Ceniccola, Amministratrice della  “Casa di Bacco”

La cerimonia di inaugurazione della mostra di Daniel Salvatore in programma venerdì 16 dicembre alle ore 17,30 a Guardia Sanframondi sarà arricchita con la presentazione del “Museo dei cavatappi” allestito per rendere sempre più attrattivo il Museo del Vino (MuBac) della Casa di Bacco, realizzata circa 10 anni orsono (senza alcun finanziamento  pubblico) per diffondere la cultura del Vino attraverso il linguaggio dell’Arte. Un Museo dedicato al signor “cavatappi”, l’arma preziosa per espugnare il vino che è stato inventato all’incirca 7.000 anni fa, ma i primi cavatappi sono stati realizzati solo nel 16° secolo con il vino in bottiglia.

Per millenni il vino è stato conservato prima in anfore di terra cotta e poi in fusti e botti di legno che permettevano un invecchiamento migliore. Solo nel 1600 gli inglesi pensarono di mettere il vino in bottiglie di vetro. Inizialmente le bottiglie venivano chiuse con pezzi di legno legati con la stoppa, in seguito si scoprì il sughero. Alcuni studiosi sostengono che a ideare il cavatappi fu Leonardo Da Vinci, non ci sono documenti che lo provino, ma potrebbe essere. Alla corte di Ludovico il Moro, tra il 1482 e il 1499, con la carica di maestro di feste e banchetti, Leonardo Da Vinci cominciò a studiare un sistema per introdurre tappi di sughero nelle bottiglie, allora poco utilizzate e normalmente sigillate con cera. Con certezza, però, il primo a brevettare un cavatappi fu un reverendo inglese, Samuel Henshall, che nel 1795 mise insieme un manico di legno e una vite, il cosiddetto “verme” da infilare nel turacciolo. Ideò il cavatappi a forma di T molto usato ancora oggi.  Il primo brevetto italiano per un cavatappi risale alla fine del 1800 e la prima registrazione nel nostro Paese avvenne solo nel 1864. 

Chiunque può contribuire ad arricchire il “Museo dei cavatappi”  della Casa di Bacco donando e/o mettendo a disposizione (senza perderne il diritto di proprietà) cavatappi e/o attrezzi inerenti il vino. Ad oggi sono stati recuperati  circa 100 cavatappi (10 sono stati donati dall’Istituto “M. Serao” di Volla), uno è stato inviato dal paese di Deliceto che si trova in provincia di  Foggia ed un cavatappi è stato inviato da Napoli. Nei prossimi mesi sarà realizzato un prezioso catalogo per omaggiare i partecipanti a questa iniziativa comunitaria nel segno di “Bacco”.









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