Guardia sei tu: un indiscriminato uso di diserbanti sfregia l’immagine del nostro territorio

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Comunicato Stampa – Barbara Serafini, Ufficio Stampa e Relazioni Media “Guardia sei tu”

In questi giorni stanno circolando foto impietose del nostro territorio, aggredito e sfregiato nella immagine, a causa dell’inquinamento connesso all’uso indiscriminato di diserbanti anche vicino ai torrenti e lungo le strade. Fenomeno che contribuisce a contaminare il suolo, l’aria e le acque, sia superficiali che profonde da vedersi, altresì, nella sua pericolosità per la salute umana. Fenomeno che, tra l’altro, era stato contenuto negli anni scorsi con un’accorta campagna di prevenzione e di repressione. Si tratta di immagini che non danno alcuna giustizia al lungo percorso di best practice fatto negli ultimi anni, che hanno visto la riduzione dell’impatto ambientale da parte dell’attività agricola. Al contempo, si sono levate alcune voci di protesta di cittadini, nel silenzio totale e assordante della nuova amministrazione comunale guardiese, attenta a non disturbare i nostrani grandi esperti del territorio. Momentaneamente in ferie.

Qualcuno è uscito dal clima di una preoccupante omertà e pubblicamente ha azzardato la tesi che in questo modo ci potrebbe essere un arricchimento economico di pochi e un ovvio impoverimento ambientale e sociale di tanti, specie in prospettiva futura. Il gruppo Guardia sei tu non si ferma e non starà a guardare questo spettacolo indecoroso, non resterà indifferente al tema, ma si collocherà nell’alveo  dei contenuti della amministrazione Panza.

“Siamo convinti infatti – afferma coralmente il gruppo Guardia sei tuche Guardia negli anni scorsi, sulla scorta di un vivace, seppur difficile confronto culturale, era riuscita a confinare la parte più retrò per intraprendere un percorso virtuoso con robusti punti di forza:

  • valorizzazione della vocazione economica guardiese distintiva, originale e non imitativa;
  • andare oltre le DOC, DOP, il biologico, per presentarsi come territorio del benessere anche alimentare (la presenza di tanti stranieri a Guardia non è casuale – speriamo che duri);
  • valorizzazione della vocazione agricola di Guardia Sanframondi con l’attuazione di Buone Pratiche, esaltando il brand Sannio a livelli sempre più alti, seguendo il buon percorso della sostenibilità ambientale.

E ci si stava convincendo, come popolo guardiese, che la sensibilità ambientale dei cittadini fosse il presupposto per costruire una offerta territoriale essenziale affinché desse maggiore reddito e ricchezza alla  popolazione stessa. Tasselli importanti sono stati finora: Il Regolamento Comunale e lo Statuto del paesaggio, le norme di attuazione del PUC, le ordinanze, la scuola agraria, la concessione di immobili comunali per attività turistico ricettive, Distretto Turistico,  progetto Unesco, ecc. Tutti punti fermi presupposto per camminare nella direzione giusta. Adesso che si fa? Una coalizione di interessi diversi rischia di cancellare una visione moderna dello sviluppo guardiese”.

Un concreto grido di allarme, quello del gruppo Guardia sei tu, che dopo un fruttuoso lavoro e un lungo percorso di costruzione vede all’orizzonte la svilente probabilità di fare decine e decine di passi indietro. “Costruire non è arte facile, per demolire basta poco e anche non fare niente – prosegue il gruppo di opposizione – Finora nessuna proposta alternativa è stata portata all’attenzione del consiglio comunale per cui ci sarebbe da augurarsi la conservazione delle regole che faticosamente ci si è dati fino a questo momento tramite una contrastata e capillare sensibilizzazione collettiva (PUC condiviso e Progetto BioWine). Vedere quotidianamente sui social che la pessima immagine delle campagne ingiallite a primavera sconsiglia l’acquisto di prodotti guardiesi (per voler usare un eufemismo), fa tanta rabbia e fa piangere il cuore. Siamo tornati indietro di quanto?”

Eppure, la precedente amministrazione ha sempre messo al centro gli interessi dei contadini, dei commercianti e degli artigiani, degli imprenditori e dei giovani: questo vuol dire amare il proprio paese e avere idee chiare, in un percorso sul quale lavorare ogni giorno, sacrificando all’occorrenza gli interessi in contrasto con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale. Si è parlato di enogastronomia e di enoturismo di qualità, di candidatura Unesco, di voler varcare i confini territoriali con le nostre eccellenze, per arrivare a cosa? “La ricchezza del dibattito ovviamente ha subìto un duro colpo, perché anche l’amministrazione comunale è stata silenziata dagli stessi soggetti che egemonizzano, in tanti modi e da tanto tempo, centri associativi economici e sindacali, piegati sul clientelismo per la riconferma delle cariche e chiusi alla discussione per paura delle idee altrui (o con me o contro di me…). Che peccato! Ma non è detta l’ultima parola. Anzi consideriamo il dato di fatto come l’inizio di un grande cambiamento e di un rinascimento unificante della società su valori veri. Questo, però, lo dobbiamo volere davvero. Restano le speranze concrete di tante associazioni volontaristiche, l’opinione pubblica e i giovani che, liberi da condizionamenti, potranno modificare questa atmosfera plumbea, che ha spaccato la comunità in due. Noi ci siamo. Siamo pronti a lavorare insieme a Voi con l’umiltà e la decisione di chi, scippato di un progetto di vita, è convinto che la crescita della maturità collettiva sarà l’antidoto per riunire le aspettative del nostro grande paese”.









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