Sanità nel Sannio: la preoccupazione delle associazioni

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Comunicato Stampa – Stefano Avitabile

Ieri sera, a Castelvenere, nella “casa” dell’Associazione Salute & Territorio, è iniziato il processo di connessione e integrazione fra le varie organizzazioni territoriali sannite, volto al raggiungimento di una serie di obiettivi collettivi condivisi, alla luce del contestato piano di riorganizzazione sanitario provinciale, redatto e messo in atto dalla ASL di Benevento. 

Tutte le associazioni hanno espresso preoccupazione per l’allarmante, indiscutibile, peggioramento dell’offerta sanitaria che si sta verificando, progressivamente, sul territorio dell’intera provincia di Benevento. 

Dal confronto tra i rappresentanti delle associazioni, è emerso che, al depotenziamento della struttura ospedaliera di Sant’Agata De’ Goti, che fa capo all’A.O. “San Pio” di Benevento, si collegal’inadeguata pianificazione della attuazione della rete assistenziale da parte della ASL. 

L’Hospice di Cerreto Sannita, inaugurato ma non attivato, e la demedicalizzazione del servizio di Emergenza 118, sono stati, poi, ulteriori argomentid’interesse generale, oggetto di attento esame ed approfondimento nel corso della riunione. 

Con particolare riferimento al servizio di emergenza 118, si è riscontrato che la totale demedicalizzazione delle ambulanze non trova alcuna giustificazione nella carenza dei medici, in quanto i 48 medici in servizio (in percentuale, il 62% della pianta organica), sono in grado di assicurare il servizio, con la corretta applicazione delle disposizioni di legge in materia di orario aggiuntivo. 

Inoltre, è risultata grave la scelta dell’ASL BN dieliminare, a far data dal 1° Aprile, la presenza del medico a bordo dell’ambulanza di Cerreto Sannita,motivando genericamente tale decisione con la “lunga malattia” di un medico e con la necessità di garantire le ferie; due motivazioni che però non trovano alcun riscontro concreto, e sulle quali sarebbeopportuno quindi che si facesse chiarezza, potendosi configurare finanche l’interruzione del regolare svolgimento di un servizio pubblico. 

L’Azienda Sanitaria Locale, dalla propria prospettiva,ritiene efficiente il servizio, poiché migliora di qualche minuto i tempi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) che premiano i dirigenti ma aumentano, talvolta fino a oltre un’ora, i tempi dell’intervento medico (con conseguenze dannose per i pazienti). 

Suscita incredulità l’estrema caparbietà della ASL nelvoler perseguire un riordino del servizio 118, che determina oltretutto un consistente aumento della spesa, quantificabile in circa 1,5 milioni di euro,nonostante ciò incida negativamente sugli standard di qualità delle prestazioni. 

Sulla scorta di queste considerazioni, il Coordinamento delle Associazioni preannuncia la richiesta d’incontro-confronto con il Presidente della Conferenza dei Sindaci, per esporre le soluzioni valutate come più idonee alla tutela del diritto alla salute, non prese in considerazione dalla Direzione della ASL. 

Verrà quindi avviata una campagna di sensibilizzazione generale, non escludendosi la possibilità di ricorrere a S.E. il Sig. Prefetto di Benevento, qualora dall’intervento dei Sindaci e delle altre istituzioni non derivino conseguenze migliorative concrete per il territorio.

Le associazioni

Cittadinanza attiva (Nicola Boccalone), Movimento Civico per l’Ospedale di Sant’Agata (Maria Rosaria Oropallo), Salute e Territorio (Alfredo Lavorgna), AVO BN (Mario Domenico Rossi), SannioCuore (Amedeo Ceniccola), SPI CGIL Valle Telesina (Domenico De Blasio), No demedicalizzione 118 Fortore Miscano (Pino Fusco), Rete UCCP San Giorgio del Sannio (Attilio Petrillo), Comitato SOS Sanità Valle Vitulanese (Angelo Piazza).









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