Omicidio medico sannita: l’ipotesi che Stefano Ansaldi non sia stato ucciso per rapina

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Un delitto violento ed efferato che rende poco credibile l’ipotesi della rapina finita in tragedia. Dalla dinamica dell’omicidio potrebbero arrivare le prime risposte sul giallo di Stefano Ansaldi, il ginecologo specializzato in fecondazione assistita assassinato a Milano nel tardo pomeriggio di sabato scorso. L’uomo, un 65enne originario di Benevento e titolare di uno studio medico nel centro di Napoli, è stato colpito con una coltellata alla gola ed è morto in pochi secondi. Il medico era appena arrivato in treno a Milano da Napoli. Dall’analisi delle telecamere di sorveglianza della zona è emerso che, nelle circa tre ore precedenti all’omicidio, è sempre rimasto in zona stazione centrale. È stato assassinato poco prima delle 18.00 sotto un ponteggio. Nessuna traccia, invece, nè del portafoglio nè del cellulare. Ansaldi aveva con sè un biglietto ferroviario di sola andata ma non è stato ritrovato quello di ritorno: non si sa se non lo avesse ancora acquistato oppure se si trovasse nel portafoglio sparito insieme al cellulare. Il principale obiettivo degli inquirenti, diretti dal pm Adriano Scuideri e dal pm Laura Pedio, è capire perchè il ginecologo fosse a Milano.









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