Elezioni e quorum nei piccoli comuni, la soddisfazione di ANPCI Campania

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Comunicato Stampa – ANPCI Campania

“Come ANPCI Campania – dichiara il presidente Zaccaria Spina – esprimiamo soddisfazione per l’approvazione da parte del Senato di due istanze che l’Associazione Nazionale avanzava da tempo e grazie alle quali si potrà evitare più facilmente il rischio di commissariamento dei piccoli Comuni e scongiurare il pericolo di presentazione di liste intruse e farlocche”.

“In particolare – prosegue il Referente di ANPCI Campania – il Disegno di legge varato mercoledì in prima lettura dal Senato, relativo al quorum di validità per le elezioni comunali e al numero di sottoscrizioni per la presentazione delle liste, accoglie le richieste della nostra Associazione: l’abbassamento del quorum di validità per le elezioni comunali per gli enti con meno di 15.000 abitanti in cui sia stata presentata una lista unica, escludendo da esso anche gli elettori iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE); l’istituzione della raccolta firme per la presentazione delle liste nei Comuni sotto i 1.000 abitanti”.

Il Ddl rappresenta un provvedimento fortemente voluto dall’ANPCI, che lo ha patrocinato, ed è molto sentito dai piccoli Comuni; grazie ad esso per considerare le elezioni valide basterà che almeno il 40 per cento degli elettori (e non più il 50 per cento) si sia recato alle urne; nel computo degli elettori non si terrà conto degli iscritti all’AIRE e la lista unica dovrà comunque raccogliere la preferenza di almeno la metà dei votanti.

“Dato che spesso negli enti con minori dimensioni il quorum per la validità delle elezioni non viene raggiunto per ragioni connesse allo spopolamento e all’emigrazione, per i piccoli Comuni – afferma il Presidente di ANPCI Campania – è un’ottima notizia un più basso quorum di validità per le Amministrative e l’esclusione degli iscritti all’AIRE poiché in tal modo si potrà evitare più facilmente il rischio di commissariamento fino ad elezioni successive. Bene anche la scelta di introdurre l’obbligo di sottoscrizione delle liste anche negli enti fino a 1.000 abitanti, in quanto scongiura il pericolo di presentazione di liste intruse e farlocche presentate da candidati che nulla hanno a che fare con il territorio ma che si candidano unicamente per godere di alcuni benefici”.









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